Rossano. Chiusura centro medico legale Inps, Smurra invita alla mobilitazione

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"È inaccettabile dover subire un altro taglio di servizi. Rossano è il terzo centro più importante dopo Cosenza e Reggio Calabria e registra un bacino di utenza di 220 mila abitanti. A partire dal 1° gennaio 2017 bisognerà recarsi a Cosenza per qualsiasi prestazione. Questa scelta scellerata non tiene in considerazione la condizione di salute in cui versano i cittadini (soprattutto anziani, invalidi, neonati con gravi problemi e persone affetta dalla sindrome di down) che saranno costretti ad affrontare veri e propri viaggi della speranza in un territorio senza infrastrutture e senza una rete di trasporti efficiente. Il territorio si mobiliti, e protesti".

È questo l’invito che rivolge Mario Smurra, vice segretario nazionale della Federazione Nazionale Agricoltura-Confederazione Sindacati Autonomi Lavoratori (Fna Confsal) a tutti gli amministratori, da Cariati a Rocca Imperiale, insieme al mondo dell’associazionismo e ai cittadini, affinché si scongiuri la chiusura del centro medico legale dell’Inps.

“Il centro che si è sempre distinto per efficienza e professionalità – ribadisce Smurra – solo nel 2016 ha esaminato 10933 pratiche di invalidità civile, con il proprio medico ha effettuato 476 sedute presso la sede ASL e ha visitato 4637 persone per prestazioni pensionistiche. Sono stati verificati oltre 60 mila certificati di malattia e sono state effettuate 430 visite mediche fiscali. Con questi numeri è impensabile tagliare il servizio e costringere i cittadini a recarsi altrove. Il centro di Cosenza non è preparato a gestire un’utenza così ampia. Mi auguro – conclude – che ci sia una forte mobilitazione, senza distinzione politica, per impedire che il territorio sia privato, ancora una volta, di un servizio fondamentale, certo che stavolta non si faranno sconti a nessuno.