Parlare del futuro di Rovito, inziativa del circolo locale del Pd
“È la prima volta che cinque sindaci, quattro ex ed uno attualmente in carica, si ritrovano intorno ad un tavolo per parlare del futuro del loro Comune. E’ un fatto importante, che va sicuramente in direzione di uno sforzo e di un’assunzione di responsabilità comune”.
Lo afferma, in una nota, la Coordinatrice del Circolo del Pd di Rovito, Rosita Dinapoli, presentando la tavola rotonda promossa dallo stesso Circolo sul tema: “Rovito: porta della Sila o periferia di Cosenza?”, in programma per domenica prossima, 12 marzo, presso il teatro comunale, a cui prenderanno parte gli ex primi cittadini del piccolo comune presilano a pochi chilometri da Cosenza: Peppino Pecora, Giovanni Ferraro, Pasquale Domanico, Giampaolo Gerbasi e Felice D’Alessandro.
“In un momento particolarmente difficile come quello attuale, in cui i comuni con una popolazione al di sotto dei 5000 abitanti vivono gli effetti di una crisi devastante e sono spesso al centro di tagli indiscriminati di risorse che non permettono più di rispondere adeguatamente alle domande e alle esigenze dei cittadini, soprattutto di quelli che vivono nel disagio o, addirittura, sotto la soglia di povertà – prosegue la Coordinatrice dem - è necessario interrogarsi sul futuro di queste realtà per individuarne e valorizzarne le vocazioni storiche e per programmarne lo sviluppo”.
L’incontro nasce, a detta della coordinatrice “proprio dalla consapevolezza che è necessario lavorare per invertire un trend negativo che, negli ultimi decenni, ha visto i piccoli comuni osservatori muti ed inermi di fronte al progressivo spopolamento e abbandono delle piccole realtà e delle aree interne”.
“Per far questo – aggiunge - c’è bisogno, a nostro parere, di un deciso cambio di passo nella programmazione e nella gestione delle esigue risorse a disposizione, investendo in politiche innovative che puntino, per esempio, a percorsi di aggregazione e semplificazione amministrativa, che mantengano e difendano con ogni mezzo i presidi di attività essenziali come scuole, uffici postali e presidi sanitari e scommettano sulla qualità dei servizi, sulla valorizzazione e sul recupero delle aree agricole abbandonate, su percorsi enogastronomici di qualità e sulla rigenerazione urbana dei centri storici, attraverso nuove forme di turismo sostenibile”.
Dinapoli pensa, per esempio, ad iniziative nate ed affermatesi in molte parti del nostro Paese come l’Albergo Diffuso o il Paese Albergo, o a nuovi agriturismi e B&B che offrano ai turisti l’opportunità di vivere un periodo di vacanza a contatto con la natura e di apprezzare le ricchezze straordinarie del nostro patrimonio storico-culturale.
“Questo, dunque – conclude Dinapoli - è il motivo che ci ha spinto a promuovere questa iniziativa. Dobbiamo darci una mossa, utilizzando al massimo le opportunità che ci vengono offerte dalla Comunità europea e dalle politiche nazionali e regionali che, in questo senso, offrono strumenti ed opportunità fino a ieri inimmaginabili. Occorre che i giovani, in particolare, si informino, partecipino e si attivino per dar vita a nuove idee ed iniziative, rendendosi protagonisti del proprio futuro. Lamentarsi non serve. Così come non serve attendere che qualcuno risolva tutti i nostri problemi. Il futuro o lo costruiamo con le nostre mani o non ce lo regala nessuno”.