Rubavano inerti in una ditta confiscata, un arresto e due denunce
Il Carabinieri Forestali della Tutela Forestale Ambientale ed Agroalimentare di Melito di Porto Salvo e Bagaladi hanno arrestato un 35enne di San Lorenzo, O.F., e denunciato a piede libero altre due persone, O.L. di 72 anni e L.G. di 33.
I militari li hanno sorpresi, in flagranza, mentre rubavano del materiale litoide depositato nel piazzale - limitrofo all’alveo della Fiumara Amendolea, nelle campagne di Condofuri - di una ditta di lavorazione inerti colpita da una confisca definitiva per presunti collegamenti con la criminalità organizzata, e gestita dall’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati.
I tre, già noti alle Forze dell’Ordine, agivano in modo coordinato utilizzando un escavatore ed un autocarro di proprietà del 72enne, titolare di un’azienda di lavorazione e vendita di inerti e pertanto denunciato sia come mandante che come ricettatore dei materiali.
Semplici le modalità operative: L.M., a bordo della motopala, caricava l’autocarro, condotto da O.F. che a sua volta trasportava la refurtiva presso la ditta di O.L. È stato, quindi, per i militari, che osservavano la scena appostati tra la vegetazione, bloccarli e sequestrargli i due mezzi da cantiere impiegati, del valore di circa 100 mila euro. L’arresto è stato poi convalidato dal Tribunale del capoluogo.
“Lo scenario dei furti – spiegano gli investigatori - è il greto della fiumara Amendolea, sulla fascia jonica reggina che, come gli altri corsi d’acqua presenti in provincia, rappresenta una zona particolarmente fragile dal punto di vista idrogeologico, esposta a reati connessi alle escavazioni di materiali inerti. Con specifiche disposizioni, il Gruppo carabinieri Forestale di Reggio Calabria ha inteso intensificare i servizi mirati su tali aree sensibili”.