Sfruttati a 3 euro l’ora per raccogliere limoni e fragole, denunciati 18 “caporali”
Ben otto persone denunciate con l’accusa di essere “caporali”, di cui tre per reclutamento e cinque come titolari di aziende agricole. Per gli investigatori avrebbero utilizzato e impiegato illegalmente della manodopera e, ora, rischiano fino a sei anni di carcere oltre ad una multa fino mille euro per ciascun lavoratore reclutato.
Si occupavano di trovare la manodopera da sfruttare a basso costo, per lo più albanesi e pakistani destinati a raccogliere limoni e fragole in aziende agricole calabresi e lucane.
Gli operai reclutati, costretti a lavorare “in barba” alle norme di sicurezza, senza dispositivi di protezione come calzature antiscivolo, guanti, casco con visiera protettiva, percepivano poi una paga assolutamente inferiore a quella prevista dal contratto collettivo o comunque sproporzionata rispetto alla qualità e alla quantità del lavoro prestato, in alcuni casi, inferiore anche ai 3 euro l’ora.
Le indagini, condotte dai finanzieri di Montegiordano e coordinate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno consentito di sequestrate ad uno dei “caporali” degli appunti e quaderni manoscritti dove erano annotati, per ogni singolo “reclutato”, sia le giornate lavorative che la relativa “paga” facendo emergere come lo stesso “caporale” trattenesse per sé all’incirca il 30% delle retribuzioni di ogni singolo bracciante agricolo, pari ad 11 euro, arrivando a guadagnare, oltre 7 mila euro al mese.
Al termine delle investigazioni, così, sono stati denunciati otto soggetti italiani e pakistani per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, favoreggiamento della condizione di illegalità dello straniero e impiego da parte del datore di lavoro di stranieri privi del permesso di soggiorno.
In tre, due albanesi ed un pakistano sono stati invece espulsi; altre 12 persone di diversa nazionalità anch’esse denunciate per violazione alle norme sull’immigrazione; identificati, infine, 28 lavoratori “in nero” e irregolari, di cui 12 senza il permesso di soggiorno.