Baciamano al boss. Oliverio: gesto grave ma non è questa la Calabria
“La cattura del latitante Giorgi è una evidente manifestazione della capacità di contrasto dello Stato nei confronti della 'ndrangheta in Calabria. All'Arma dei Carabinieri va dato atto di aver condotto con successo un'ardua operazione che ha inferto un colpo durissimo alla cosca mafiosa di un boss considerato uno dei latitanti più pericolosi d'Italia”.
Così in una nota il presidente della giunta Mario Oliverio che poi torna anche sull’ormai “famoso” baciamano avvenuto all’uscita del ricercato, gesto che, secondo il governatore, “non può oscurare il valore e l'efficacia di questa meritoria azione condotta con alta professionalità investigativa ed elevata efficienza operativo-militare. Un gesto da condannare senza se e senza ma”.
“Non vi è alcun dubbio – aggiunge - che un gesto di riverenza verso un boss mafioso possa essere né giustificato né tollerato. È fatto di inaudita gravità: un gesto dal carattere persino eversivo. Sarebbe, però, sbagliato se si dovesse erigere quella immagine a simbolo di una Calabria ripiegata e suddita verso l'ordine mafioso. A San Luca la mafia impone la sospensione della democrazia ed impedisce ogni forma di crescita sociale”.
“Trasmettere, però, una generalizzazione di questa specifica condizione come emblematica di una immagine della Calabria – conclude Oliverio - sarebbe altrettanto errato dal momento che si oscurerebbe il grado di consapevolezza, di coraggio e responsabilità che, in questi ultimi anni, è notevolmente accresciuto nella coscienza civica e democratica della società calabrese”.