Legambiente e liceo Satriani di Petilia: stop ai sacchetti di plastica
Il Liceo Scientifico Statale “Raffaele Lombardi Satriani” di Petilia Policastro, nell’ambito del progetto “EcoSchools”, e il locale Circolo Legambiente hanno aderito all’edizione 2010 della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, che avrà luogo dal 20 al 28 novembre in diversi Stati dell’Unione Europea. Lo scopo principale della Settimana (European Waste Week Reduction) è quello di promuovere, anche in questa occasione, tra i cittadini, una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente e quindi di accrescere la consapevolezza sulle possibili strategie di riduzione e sulle politiche europee e nazionali in materia ambientale e di sottolineare le connessioni esistenti tra riduzione dei rifiuti, sviluppo sostenibile e lotta contro i cambiamenti climatici. Una piccola delegazione del Liceo Scientifico, accompagnata da Luigi Concio, docente, nonché Presidente del Circolo Legambiente, ha partecipato nella mattinata di venerdì 26 novembre, al convegno dal titolo: “ Usi e …..Consumi”, organizzato dalla Provincia di Crotone preso l’Auditorium dell’Istituto Professionale “Pertini di Crotone, che ha visto la partecipazione di diverse scuole provinciali, di associazioni ambientaliste, del prefetto di Crotone, di autorità provinciali e regionali. I liceali petilini hanno presentato la campagna nazionale di Legambiente "Ridurre si può”: “Stop ai sacchetti di plastica”, un’attività di informazione/sensibilizzazione che è stata successivamente condotta, nella giornata di sabato, in vari supermercati di Petilia Policastro con la distribuzione di sacchetti in cotone forniti dall’Ente Parco Nazionale della Sila. L'iniziativa è stata presentata, nei giorni scorsi, dal presidente dell'Ente Parco Nazionale della Sila, Sonia Ferrari, ed dal responsabile nazionale Aree protette e Biodiversità di Legambiente, Antonio Nicoletti, con il coinvolgimento di cinque comuni del Parco (San Giovanni in Fiore, Longobucco, Corigliano Calabro, Petilia Policastro e Zagarise). Presso lo stand di Legambiente il consumatore ha potuto partecipare al simbolico referendum: “Vota il Sacco” per scegliere quale preferisce tra la borsa riutilizzabile, il sacchetto in carta e lo shopper in mater-bi, circa l’80 % delle persone pensa di utilizzare in futuro: “borse della spesa riutilizzabili che, acquistate la prima volta, si potranno utilizzare più e più volte”; inoltre sono state raccolte le firme della petizione di Legambiente "Stop ai sacchetti di plastica". Andrea Poggio, vice direttore nazionale di Legambiente, ha affermato in un recente comunicato che “la bioplastica non è una minaccia e si proceda con lo stop ai sacchetti non biodegradabili; 300 shopper a testa all’anno, per ogni italiano, sono un danno all’ambiente ma anche per il consumatore che paga il sacchetto ogni volta che fa la spesa ma anche il suo parziale riciclo e poi il suo smaltimento con la tassa rifiuti dei comuni; inoltre, “nonostante le dichiarazioni fatte dal governo di procedere alla dismissione di sacchetti in plastica tradizionale entro gennaio 2011 servono subito dei decreti attuativi per far in modo che la legge non rimanga solo sulla carta”. Finalmente anche l’Italia – soggiunge - si affiancherà ad altre nazioni del mondo, abolendo il sacchetto di plastica “usa e getta” come richiesto dal direttore del Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (Unep) nell’anno dedicato alla biodiversità. Oggi quasi tutte le catene della grande distribuzione, compresi gli hard discount, hanno talvolta anticipato la legge e ben 150 comuni hanno già vietato i sacchetti (Torino in testa) o hanno attivato iniziative di incentivo/disincentivo al sacchetto di plastica a perdere. Una valida alternativa è il ritorno ai vecchi sacchetti di stoffa o all’utilizzo delle buste biocompatibili realizzate in Mater bi, un composto di ricavato dal mais e dal riso, che si degrada in un arco massimo di 18 mesi contro i 400 anni dei sacchetti di plastica, che degradandosi rilasciano composti tossici. Gli oceani sono inquinati da una brodaglia di plastica che rilascia veleni che mettono in serio pericolo l'ecosistema marino, in particolare il plancton e i pesci, e si sospetta che abbiano effetti cancerogeni e sulla fertilità.
Infine i sacchetti "ecologici", non essendo derivati dal petrolio e dal polietilene, permettono un risparmio annuale di 27 milioni di barili di petrolio.
Le associazioni ambientaliste hanno raccolto più di 100 mila firme, di cittadini contrari ad una nuova scandalosa proroga, che si sono impegnati a rifiutare sacchetti di plastica quando vengono offerti alla cassa, per “difendere i nostri campi, i nostri fiumi, i nostri mari e le bellezze dell’Italia”.