Terzo Appuntamento con la Rassegna Concertistica “Ek Rizon”
Pitagora di Reggio, il più grande bronzista della storia. È lui il protagonista del terzo episodio dei racconti di Daniele Castrizio. Un nome che, secondo una studiosa tedesca dei bronzi di Riace, sarebbe un fantasma ma che invece è stato uno degli uomini più illustri di Reggio.
Le sue statue sono particolari, definite come statue che si muovono. Un esempio? I due fratelli più famosi dell’Antica Grecia, i Bronzi di Riace.
Sì, perché le statue custodite nel Museo Nazionale della Magna Grecia sono a lui attribuite. Due fratelli in guerra per il potere, l’elmo del Re in testa al bronzo B (Eteocle), con il bronzo A (Polinice) che digrigna i denti arrabbiato e pronto a sopraffare il fratello, ormai rassegnato alla morte.
Dopo i 12 minuti di storia di Rhegion, prendono il palco i componenti del Trio Diémer, Christiane Poitras (soprano), Olha Kyrylova (pianoforte) e Pasquale Dapoto (flauto).
L’apertura del concerto è riservata al duo storico, quello composto da Kyrylova e Dapoto, che eseguono “The Dance of the Blessed Spirit”, tratto da “Orfeo ed Euridice” di Gluck. Basta uno sguardo e piano e flauto intonano all’unisono il brano. Il flauto di Dapoto è portante e accompagna il pubblico tra le sinuosità di questa soave melodia.
Quindi entra in scena la soprano che intona “La Capinera” di Benedict con leggiadria e una tecnica vocale che conquista subito il pubblico presente. Splendido il dialogo con il flauto che chiude il pezzo tra fragorosi applausi. Subito dopo, Christiane Poitras esegue “Non cantare la mia bellezza” di Rachmaninov in perfetto russo.
Il Trio Diémer affascina per l’intesa e la mirabile scelta dei brani in repertorio. Le mani di Olha Kyrylova volano sulla tastiera con grazia e precisione, il flauto di Pasquale Dapoto è dolce ma corposo, la voce di Christiane Poitras è l’accento che accende e completa l’armonia dei brani.
Eccezionale il Der Hölle Rache (aria dal Flauto Magico) di Mozart, nota al grande pubblico, che mette in risalto le grandi capacità della cantante canadese, davvero entusiasmante nei difficili vocalizzi che caratterizzano l’aria.
Durante il concerto, ogni componente del trio ha il suo spazio per esprimere le proprie capacità. Si crea così il duetto piano-voce e piano-flauto, ma anche un solo di piano, il Preludio Op.7 n.1 di Revutsky, che Olha Kyrylova dedica alla sua patria, l’Ucraina. Il finale è magnifico, con un doppio bis richiesto da un pubblico entusiasta e che mai avrebbe voluto lasciare andare il Trio Diémer.
Ma la serata, dedicata al service “Insieme per uno strumento musicale” dei Lions Club “Città del Mediterraneo”, ha fatto registrare anche la consegna, per mano del presidente Rosilita Veccia, di un premio di eccellenza lionistica a due giovani designer reggini, Marco e Davide Bellocco, brand italiano che si occupa della produzione artigianale di accessori moda, lifestyle e oggetti di pregio, un progetto che coniuga tradizione e innovazione.
Prossimo appuntamento con “Ek Rizon” è domenica il 25 giugno con il concerto di Alessandro Carere e il quarto episodio dei racconti di Daniele Castrizio.