Spaccio di droga nel lametino, in quattro finiscono in manette
Sono quattro le persone finite in arresto stamani a Lamezia Terme, nell’ambito dell’operazione denominata Pit Stop, con l’accusa di spaccio di droga. Si tratta di Costanzo e Vincenzo Antonio Fundoni, padre e figlio rispettivamente di 60 e 35 anni; Domenico Mazzotta, 23enne e Giuseppe Costantino, 33enne.
Gli agenti del commissariato della città della Piana e della squadra mobile di Catanzaro, insieme al Reparto Prevenzione Crimine di Vibo Valentia, hanno eseguito i provvedimenti di custodia sottoponendo i quattro ai domiciliari e ritenendoli responsabili di avere in più occasioni, venduto e detenuto cocaina, eroina e marijuana nei comuni di Maida, Curinga e San Pietro a Maida.
Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica del Tribunale di Lamezia, Salvatore Curcio, sono state condotte dal sostituto Marta Agostini, e sono partite a seguito di un’attività di monitoraggio dopo l'arresto di due persone, avvenuto il 20 luglio del 2016, beccate in flagranza di reato a San Pietro a Maida, mentre si prendevano cura di una coltivazione di marijuana.
Le investigazioni hanno portato a scoprire che lo spaccio di droga avveniva non solo presso le abitazioni degli indagati, ma anche in luoghi pubblici frequentati da giovani del posto. Gli inquirenti ritengono così di aver definito le singole responsabilità dei soggetti impegnati nello spaccio che – viene spiegato - avrebbero avviato un sistema di “mutuo soccorso” sia nell’approvvigionamento della droga che nel portare la sostanza agli assuntori.
Nel corso dell’indagine acquisite diverse testimonianze di tossicodipendenti. Durante l’esecuzione delle misure cautelari, poi, gli agenti avrebbero trovato in un casolare di padre e figlio un involucro con 38 grammi di marijuana, un bilancino ed accessori per il confezionamento in dosi. Il materiale era nascosto nella vegetazione ed è stato sequestrato.