Fermati tre scafisti, facevano parte di un’organizzazione di traffico di esseri umani
Sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, e di essere membri di un’organizzazione criminale dedita al traffico di esseri umani dalla Libia all’Italia, i tre giovani arrestati a Corigliano Calabro perché ritenuti presunti scafisti, accuse cui si aggiungono le aggravanti di aver consentito l’ingresso di più di gruppi di persone; di aver messo in pericolo i migranti; di aver sottoposto le persone a trattamento inumano o degradante; di aver commesso il reato allo scopo di trarre profitto.
Così, a seguito delle indagini avviate dopo lo sbarco di 918 migranti di varie nazionalità al porto di Corigliano Calabro dalla nave “Fgs Rhein” della Marina Militare Tedesca, la task force formata per far fronte al fenomeno, composta da personale della Squadra Mobile della Questura di Cosenza e da militari della sezione operativa navale della Guardia di finanza di Corigliano, supportata dalla Capitaneria di Porto dello stesso centro, con il coordinamento del sostituto Antonino Iannotta della Procura di Castrovillari, guidata dal Procuratore della Repubblica Eugenio Facciolla, i tre sono stati arrestati.
A finire in manette sono Bubakar Fofana, nato in Mali nel 1992; Ishmail Brima, nato in Sierra Leone nel 1994; Abdul Kamara, nato in Sierra Leone nel 1998.
Dalle indagini sarebbe emerso che Fofana avrebbe fatto parte di un’organizzazione che, avvalendosi di mezzi di trasporto terreste e navale, con ripartizione di ruoli e compiti, avrebbe lavorato per procurare l’accesso illegale di stranieri nel territorio italiano, assumendo il ruolo di promotore dell’associazione per delinquere attiva in Libia, con il compito di contattare persone, in special modo provenienti dagli Stati del centro dell’Africa, interessate ad entrare illegalmente, via mare, in Italia, dietro il corrispettivo di somme variabili per il viaggio.
Brima e Kamara sarebbero stati invece gli scafisti che avrebbero guidato dalle coste libiche verso l’Italia un gommone, di colore bianco, senza bandiera, abbandonata alla deriva. I due avrebbero inoltre promosso e organizzato il trasporto per permettere l’ingresso nel paese di numerosi stranieri.
Le indagini avrebbero consentito di accertare che Fofana sarebbe stato uno degli organizzatori del sistema di traffico di esseri umani. Proprio a Sabrata, in Libia, avrebbe fatto parte dell’organizzazione criminale che gestiva il traffico di esseri umani verso le coste italiane, organizzando i viaggi dei migranti dal Centro Africa fino in Libia per poi ammassarli all’interno di un edificio e imbarcarsi egli stesso, la sera dell’undici luglio scorso, dalla spiaggia della stessa località.
Gli altri due soggetti sarebbero stati coloro che avrebbero guidato il gommone con i migranti e poi soccorso nel Canale di Sicilia. I tre individui, dopo la loro individuazione, sono stati trovati in possesso di diversi telefoni cellulari, di denaro contante e di supporti informatici, che sono stati sequestrati, in attesa delle analisi e dell’estrapolazione dei dati contenuti.
I fermati sono stati poi portati nel carcere di Castrovillari. Infine, nella giornata del 20 luglio scorso, il gip del Tribunale di Castrovillari, concordando pienamente con le risultanze probatorie acquisite, ha accolto la richiesta di convalida del fermo avanzata dalla Procura della Repubblica, disponendo la custodia cautelare in carcere a carico di tutti e tre.