Caccuri, poesia e teatro dialettae: vincono Mazzitelli e “Codex 8 e 9”
Grande partecipazione ieri, lunedì 7 agosto, per la seconda giornata del Premio Letterario Caccuri 2017. Dopo l’apertura di domenica con un evento sul cibo e i prodotti tipici calabresi alla Grancia del Vurdoj, con lo scrittore Carmine Abate e la chef Caterina Ceraudo, è stata ancora una volta la cultura popolare la grande protagonista. Sul palco di Caccuri sono saliti Massimo Ferrante, Valentina Balistreri e Ciccio Nucera e hanno dato vita alle storiche ballate della tradizione.
“Il lavoro di riscoperta che stiamo portando avanti in questi anni è molto importante”, ha spiegato Nucera. “E’ una eredità che tutti noi vogliamo lasciare alle future generazioni. Penso ad esempio al grecanico, una vera e propria lingua che vive solo qui da noi. Bisogna continuare a parlarla e cantarla”.
Durante la serata sono stati consegnati due importanti premi: quello di poesia e di teatro dialettale. Le due giurie che hanno valutato i partecipanti sono state presiedute da Anna Calfa (teatro) e Giusi Staropoli Calafati (poesia). Questi i vincitori: Agata Mazzitelli, con la poesia “Mancu cu nu hjuri” e la compagnia teatrale “Codex 8 e 9” con l’opera “Volpi e galline”. Menzione d’onore, invece, per il secondo classificato al concorso di poesia Rocco Criseo con “Ad Aylan”, dedicata al piccolo siriano morto sulle coste greche dopo il viaggio della speranza, la cui foto ha fatto il giro del mondo.