La Codex 8e9 vince il premio Caccuri

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La compagnia teatrale Codex 8e9 ha vinto il Premio Caccuri. La compagnia teatrale rossanese, infatti, si è aggiudicata l’importante riconoscimento, insignito dall’Accademia dei Caccuriani, per il testo della commedia brillante in semivernacolo Volpi e Galline, valutato dalla giuria di esperti, presieduta dallo storico e filosofo Giordano Bruno Guerri e per la sezione teatro da Anna Calfa, come la più espressiva nell’ambito della “valorizzazione delle risorse dialettali”.

La cerimonia di premiazione si è tenuta lo scorso lunedì 7 agosto sul sagrato della Chiesa della Riforma nel Centro storico di Caccuri. A ritirare il premio, consegnato da Adolfo Barone presidente dell’Accademia dei Caccuriani e del Premio Caccuri, il direttore teatrale e regista Gianpiero Garofalo e l’attrice Filomena Capalbo.

È un premio prestigioso, assegnato da una giuria competente e di qualità e che – sottolinea il direttore della Codex 8e9, Gianpiero Garofalo – ha saputo valutare, oltre alla comicità e all’espressività vernacolare della commedia, anche la qualità ed il valore sociale intrinseco contenuto nel testo teatrale. Sono e siamo orgogliosi del successo riscosso da quest’opera che ha ottenuto un record di premi, consensi e successi senza precedenti. Ovviamente dedichiamo questo Premio al nostro amico Carmine Molino che ci ha lasciati pochi giorni fa e che con il suo sostegno ha contribuito affinché oggi la nostra compagnia sia tra quelle più stimate – conclude - nel panorama teatrale calabrese”.

Il Premio Caccuri, giunto alla sesta edizione, è divenuto in poco tempo uno dei più importanti del panorama letterario italiano. Tant’è che il Premio è stato insignito dal Presidente della Repubblica con la medaglia al Valore culturale ed è promosso con il patrocinio, tra gli altri, della Comunità europea e della Regione Calabria. Tra i finalisti, della sezione letteratura, per l’edizione 2017 che si concluderà questa sera (10 agosto), Giulia Innocenzi, con “Tritacarne” (edito da Rizzoli), Giampiero Mughini con “La stanza dei libri”, (Bompiani), e Antonio Padellaro, con “Il Fatto personale”, (PaperFirst).