Salvatore Pacenza (Pdl) sulla razionalizzazione dell’assetto normativo
“La struttura interna del Comitato per la qualità e la fattibilità delle leggi è già al lavoro per procedere con un efficace riordino nell’assetto normativo regionale attraverso i criteri dell’efficienza, della trasparenza e della semplificazione”. Il presidente del Comitato per la qualità e la fattibilità delle leggi, Salvatore Pacenza, interviene sulla necessità avanzata dall’assessore al Bilancio, Giacomo Mancini, circa il riordino e la semplificazione delle 130 leggi di spesa presenti nell’ordinamento regionale. “Abbiamo già avviato questa discussione col presidente del Consiglio Talarico – rassicura l’onorevole Pacenza – e, a breve, avvieremo le relative audizioni con i vari presidenti di Commissione per cercare di dare un giro di vite agli sprechi e alle inefficienze in campo normativo. Del resto, il riordinamento della legislazione vigente, è proprio uno delle competenze peculiari di questo Comitato che, in passato, è stato sottovalutato dalle varie componenti politiche alternatesi alla guida della Regione. Ecco perché, a tal fine, abbiamo proposto la modifica dell’articolo 36 del Regolamento interno del Consiglio regionale, con cui si propone di: supportare attraverso il Comitato l’attività istruttoria delle Commissioni consiliari, predisponendo e trasmettendo una scheda di analisi tecnico - normativa sui progetti di legge all’esame delle Commissioni. Tale scheda, compilata a cura dell’ufficio amministrativo di supporto al Comitato, dovrà contenere indicazioni sintetiche in ordine alla compatibilità del provvedimento con il quadro costituzionale vigente, con la normativa nazionale e comunitaria, l’interazione con quella regionale nonché il rispetto delle regole di drafting. Sono, dunque, completamente d’accordo con le valutazioni fatte nello specifico dal presidente Scopelliti e dall’assessore mancini, circa la necessità di procedere, entro il più breve tempo possibile, ad uno studio volto all’individuazione delle leggi che comportano ulteriori spese per l’Ente, senza avere poi un impatto efficace per la vita quotidiana dei cittadini calabresi”.