Rilanciare nuova filiera del grano, idea di Gal Kroton e del Comune di Pallagorio
Un convegno molto interessante e dal forte contenuto sociale, economico e culturale, quello svoltosi a Pallagorio, che ha sottolineato come il riscatto sociale di un territorio e delle sue comunità passi necessariamente dallo sviluppo locale.
Il Gal Kroton e il Comune a seguito dei rispettivi e qualificati lavori di ricerca, tutela e promozione della coltivazione e trasformazione soprattutto del tipico grano, hanno avviato una serie di iniziative che vanno dalla selezione del cereale sulla base delle sue singolari proprietà organolettiche, la coltivazione con tecniche tradizionali a basso impatto ambientale, la macina a pietra dei suoi ricchi germi, la lavorazione delle farine, la produzione di pane e pasta, fino alle prove di assaggio e alla diffusione del prodotto sul territorio regionale e nazionale.
“È necessario operare con azioni di informazione e promozione verso gli agricoltori, i panificatori e i consumatori - ha affermato il presidente del Gal Kroton Natale Carvello, nel suo interessante intervento - ma anche di strutturare una vera filiera produttiva che coinvolga tutte le aziende agricole per stimolarle a sperimentare nuove semine. Un’iniziativa che siamo pronti a portare avanti con maggiore impegno rispetto al passato, che ci consentirebbe di proseguire in una ricerca più attenta sui semi e sulla loro selezione. Ricordiamoci che i grani antichi sono stati abbandonati perché la meccanizzazione ha spinto verso cereali più facili da coltivare”.
Di particolare e scientifica rilevanza anche il contributo apportato dal sindaco di Pallagorio, Umberto Lorecchio: “Bisognerà individuare la realizzazione di un centro di raccolta con dei silos e dei mulini per la produzione delle farine utilizzando la macina in pietra, ma anche dei pastifici attenti all’uso di queste farine, oltre che la creazione d’impresa con l’apertura di forni e la strutturazione di una buona rete di distribuzione ai negozi alimentari e ai ristoranti della provincia e, perché no, della Calabria. Ovviamente, tutte queste diverse fasi della filiera dovranno essere curate da tecnici e specialisti, oltre che da microbiologi che si occupano della microflora dell’impasto madre. Tante professionalità differenti intorno a un prodotto biotecnologico, antichissimo e moderno al tempo stesso, la cui autenticità sarà garantita da una sorta di passaporto molecolare”.
“Recuperare produzioni di nicchia può rappresentare la strada giusta per trovare nuove forme di reddito - il commento conclusivo dell’esperto di marketing territoriale Valerio Caparelli - e dare delle speranze ai giovani che non hanno lavoro e possono trovare un’occasione di vita nelle attività legate all'agricoltura. Tutti i prodotti, a partire dal pane e dal grano Senatore Cappelli, se opportunamente valorizzati da un brand che lega i prodotti al territorio, possono diventare fattore di attrazione per il comprensorio ed elemento di riscoperta della filiera cerealicola di un tempo, in un momento in cui la riscoperta dei grani antichi consente in Italia un rinnovato ritorno alla terra con risvolti economici interessanti”.
Il tutto senza dimenticare le altre risorse con cui poter comporre un paniere di grande qualità, grazie ai vini eccellenti, ai salumi, ai formaggi, all'olivicoltura, e ai tanti altri prodotti dolciari ed enogastronomici che fanno della provincia di Crotone un vero paradiso agroalimentare.