Donne del pane, grani antichi e mulini a pietra si riscoprono a Pallagorio

Crotone Attualità
Pina Oliveti mentre prepara il pane di Cuti

Il recupero e la valorizzazione dei grani antichi e la lavorazione del pane, simbolo del gusto di moltissimi territori della Calabria, prodotto e lavorato tradizionalmente in gran parte dalle donne, è il tema conduttore dell’evento che si terrà martedì 8 agosto 2017 a Pallagorio (nel crotonese), organizzato dal dipartimento provinciale dell’Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche della Calabria, con la fattiva collaborazione del Gal Kroton e dell’Amministrazione Comunale.

Un programma molto ricco e originale, che richiama alla memoria i gesti e i profumi del pane preparato dalle donne calabresi, di forte impatto sentimentale, ma soprattutto di grande interesse culturale, che coinvolgerà tutte le generazioni e i tanti turisti presenti nel suggestivo borgo arbereshe della provincia di Crotone.

Si conosceranno le tradizioni della lavorazione del pane, come pezzo di storia sociale e valore identitario di un territorio, ma anche dell’ampia varietà di forme e gusto che solo le donne della terra di Calabria sapevano realizzare con le loro sapienti mani.

Preziose lavoratrici, dall’impronta forte, brave a lavorare la farina ottenuta dagli ottimi grani antichi dei nostri campi, lavorati poi nei tanti mulini a pietra presenti in quasi ogni comune.

Martedì 8, partendo da un appuntamento ludico e didattico, previsto in Piazza Santa Filomena per le 17, che si realizzerà con un percorso di conoscenza rivolto principalmente ai bambini, si terrà un laboratorio esperienziale sulla conoscenza dei grani antichi e sulla funzione dei mulini a pietra.

Saranno proprio le donne del luogo, insieme a un’illustre ospite, la panificatrice e scrittrice Pina Oliveti, ad insegnare ai presenti come si ammassano gli impasti e come si produce il lievito madre con cui rendere singolare le lavorazioni del pane e dei tanti prodotti della tradizione locale.

Nella stessa piazza, alle 18.30 proseguirà il lavoro di sensibilizzazione e promozione sul tema della giornata con un incontro su “Pane, Donne e Territorio: dal recupero dei grani antichi al valore delle tradizioni”. All’incontro, moderato dal giornalista Valerio Caparelli, esperto di marketing territoriale, interverranno: Umberto Lorecchio, Sindaco di Pallagorio; Giorgio Durante, Presidente dell’Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche della Calabria; Natale Carvello, Presidente del GAL Kroton; Caterina Spina, Responsabile provinciale per Crotone dell’Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche della Calabria; Pina Oliveti, nella veste di autrice del libro “Le donne del Pane”.

Il gemellaggio di sapori e tradizioni enogastronomiche calabresi si concretizzerà, infine, con una degustazione del pane di Cuti, frazione del comune di Rogliano, in provincia di Cosenza, in abbinamento all’ottimo vino e ai tanti prodotti tipici crotonesi.

“Abbiamo voluto organizzare questo evento dalla forte connotazione territoriale partendo da una delle più importanti tradizioni gastronomiche della Calabria - dichiara Caterina Spina - perché riteniamo che vi sia la necessità di sensibilizzare un veloce recupero dei grani antichi, a partire dal nostro grano Senatore Cappelli, per cui il Gal Kroton sta già svolgendo un ottimo lavoro di ricerca, possibilmente lavorati con la macinazione a pietra, per mantenere e promuoverne le proprietà nutrizionali, oltre che per consentire la produzione di una farina di alta qualità”.

“Peraltro – aggiunge - valorizzando i grani antichi potremo tutelare i piccoli produttori locali e il patrimonio storico-culturale di un territorio. Non dimentichiamo che i mulini a pietra attivi rappresentano un bene produttivo e culturale non indifferente ed è nostro dovere assumerci l’impegno di creare, attraverso opere di ristrutturazione, anche delle nuove opportunità di lavoro, riprendendoli e facendoli gestire da imprese artigianali che possono così produrre sviluppo, occupazione e benessere”.

“Basta guardare all’esperienza di Pina Oliveti, innanzitutto come panificatrice, o dei tanti proprietari di mulini a pietra, per capire la grande occasione che può essere messa in campo. Mi riferisco soprattutto – aggiunge Spina - a chi vuole fare questo tipo d’impresa per produrre alta qualità, anche perché le farine macinate a pietra mantengono intatto il germe del grano. E oggi vi è una grande attenzione anche da parte della grande industria a considerare l’uso dei grani antichi, possibilmente italiani”.

“Peraltro, i grani e i mulini a pietra sono considerati degli interessanti beni produttivi, oggetto di studio e di valorizzazione didattico-turistica. Sono sicura che con la promozione di una nuova immagine dei nostri grani e il ritorno alle macine antiche sarà per i tanti territori della Calabria una nuova opportunità di sviluppo, un nuovo modo di generare tutela della salute, dell’ambiente, ma – conclude - soprattutto una riscoperta di nuovi e più salutari stili di vita”.