Incidente mortale a Lamezia: le prime testimonianze
«Quello che abbiamo trovato arrivando qui stamattina è stato uno scenario impressionante. Indescrivibile. Nemmeno una bomba avrebbe potuto provocare qualcosa del genere». A parlare è Silvio Rocca, uno dei primi soccorritori della Croce Bianca accorsi sul luogo dell’incidente in cui sono morti i sette ciclisti travolti da un auto. «Ci avevano allertato – ha aggiunto Rocca – per un incidente in cui, secondo le prime notizie, era coinvolto un solo ciclista. Giunti sul posto, però, abbiamo visto che si trattava di una strage. Tutte persone che conoscevamo personalmente e quindi il colpo è stato ancora più doloroso. Abbiamo allertato gli altri soccorsi e l’elicottero. Qualcosa di veramente sconvolgente».
«Non pensate a me, guardate invece come sta mio fratello». A dirlo è stato uno dei ciclisti rimasti feriti stamani nell’incidente in cui sono morte sette persone ad uno dei primi soccorritori, giunti sul posto, un automobilista di passaggio. «Mi sono avvicinato a lui – ha raccontato Clemente Folinazzo - e mi ha detto che aveva un forte dolore alla schiena. Subito dopo mi ha detto che non era grave e di pensare al fratello. Non so dire, però, se il fratello sia tra le vittime». Il ferito ha anche indirizzato i soccorritori verso il giardinetto di un’abitazione che si trova lungo la statale 18 e dove è stato trovato un altro ferito, scagliato dall’impatto ad una decina di metri dal luogo dell’incidente. «Quando sono arrivato – ha raccontato il testimone – ho notato il marocchino col volto insanguinato che a piedi stava camminando tenendo il figlio per mano».
«Ho visto uno scenario apocalittico – prosegue – neanche una bomba avrebbe fatto tanti danni. Ci sono stati alcuni automobilisti che non ce l’hanno fatta per lo choc a scendere dall’auto e sono tornati indietro».«Sono sconvolto, quello che è accaduto è davvero...». Mancano improvvisamente le parole a Francesco Panzino di 58 anni, uno degli appartenenti al gruppo di ciclisti amatoriali sette dei quali sono morti stamattina a Lamezia Terme travolti dall’automobile condotta da un marocchino. Il gruppo si ritrovava la domenica e nei giorni festivi per pedalare sulle strade del lametino. «Non ero con loro stamattina – ha aggiunto Panzino – perchè sono infortunato. Da qualche settimana, per questi problemi, non mi sono potuto aggregare a questo gruppo che si muoveva o verso Vibo Valentia o verso Amantea (Cosenza). So che stamattina tre o quattro ciclisti del gruppo hanno seguito un altro tragitto, a qualche chilometro dal luogo dove è avvenuto l’incidente, e questo li ha salvati». «Stamani – dice – avrei potuto essere con loro e fare la stessa fine. Già un’altra volta ero stato investito, ma me l'ero cavata con poco. Il fatto è che spesso gli automobilisti non hanno rispetto dei ciclisti».