Sgominata la “banda” della mega frode fiscale, sequestri anche in Calabria
Cinque arresti, 25 indagati e sequestri per quasi 100 milioni di euro. È il bilancio dell’operazione Cerbero condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Brescia sotto il coordinamento della Procura della Repubblica che ha richiesto le ordinanze di custodia cautelare ma anche perquisizioni e sequestri eseguiti oggi in Calabria, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Puglia oltre che all’estero: in Slovenia, Bulgaria, Ungheria, Romania e Stati Uniti.
L’operazione, conclusa dai militari di Manerbio, avrebbe consentito di individuare un’associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale grazie all’emissione e all’annotazione di fatture per operazioni inesistenti per oltre 280 milioni di euro, che hanno interessato 23 aziende nazionali ed estere.
Di queste, cinque erano cosiddette “operative” e dieci delle “cartiere”, ovvero produttrici di “carte” contabili: le società avevano sede in Italia, otto delle “cartiere”, invece, all’estero. In pratica, quest’ultime, emettendo dei documenti falsi, avrebbero permesso alle società di vendere sottocosto, nel nostro Paese, materiale plastico principalmente di origine estera.
Il gruppo criminale che ha gestito l’intera frode sarebbe stato composto da tre imprenditori bresciani e da due consulenti tributari, padre e figlio pugliesi. La frode avrebbe consentito all’organizzazione di accumulare profitti illeciti per circa 100 milioni di euro, oggi oggetto del sequestro.