A Cantiere Calabria Regione e Università fanno sistema

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La sfida della Calabria passa dalla competitività del territorio, e l’Università, inteso come sistema, può essere il volano principale di sviluppo. È questo in sintesi il messaggio emerso nel Forum “Università, un driver per la crescita e la modernizzazione che si è durante la tre giorni di Cantiere Calabria. “Abbiamo fatto una scelta ben precisa – ha dichiarato il Presidente Oliverio in apertura di lavori – decidendo di sostenere l’Università calabrese nel suo insieme, non attraverso un progetto o un determinato docente, come accadeva in passato, ma come “sistema” in grado di far leva sulla formazione dei nostri giovani e favorire le nostre imprese. Per questo abbiamo trattato con tutti gli atenei come un blocco unico, convinti che attraverso il sostegno alla ricerca e all’alta formazione dei nostri giovani, passa molto del nostro sviluppo. Abbiamo sottoscritto subito un protocollo con gli atenei destinando 128 milioni del nostro Por e altri 2,5 milioni di euro ogni anno per il diritto allo studio. Un fondo che quest’anno contiamo di rafforzare”.

Durante l’incontro coordinato dal Vicepresidente della Regione Antonio Viscomi sono intervenuti i rettori delle università, il dirigente del Por Calabria, Paolo Praticò ma anche numerosi rappresentanti degli studenti che hanno apprezzato il confronto, lanciato proposte e posto alla Regione l’esigenza di fare da ponte col mondo delle imprese calabresi, approfittando di una rinnovata centralità nel Mediterraneo. Ma hanno soprattutto chiesto di imporre al governo nazionale un cambio di regole sulla valutazione degli atenei meridionali, meno ricchi e più svantaggiati dal sistema vigente che tende a premiare i territori con una redditività più alta . Il Vicepresidente Viscomi ha lanciato l’idea di realizzare una giornata di confronto su questi temi nella sede istituzionale della Regione Calabria ricordando che per mantenere i nostri talenti dobbiamo creare ponti con il nostro sistema dell’imprenditorialità. “Offro un punto di contatto – ha detto – con la conferenza Stato Regioni, per affrontare questioni spinose come le differenze di trattamento rispetto agli atenei del Nord”.

Il rettore dell’Unical Crisci ha dichiarato che in 40 anni di esperienza in Calabria non c’era mai stata una sinergia con le istituzioni e in particolare con la Regione Calabria. “Ci hanno sempre lasciato in un cantuccio, come si dice dalle mie parti. Oggi. Ricordo – ha concluso Crisci – che il precedente governatore della Calabria venne a trovarmi dopo un anno e sette mesi. Oliverio solo dopo pochi giorni siamo insieme per crescere e affrontare le sfide difficili che riguardano gli atenei. Non è una sfida semplice, ma si tratta di una novità rilevante”.

Durante il forum il Vice Presidente della giunta regionale Antonio Viscomi ha lanciato una proposta, quella di avviare una scuola internazionale di studi avanzati del Mediterraneo. “Creiamo un incontro con le Università del Mediterraneo – ha detto Viscomi -, che non è un mare nostrum ma un mare comune. Si tratta di un tema rilevante che considero la vera sfida politica che abbiamo di fronte. Mai come ora lo sviluppo passa dal Mediterraneo, per questo dobbiamo impegnarci per costruire legami che diano centralità e forza al nostro territorio. È importante avere questo ruolo strategico che scaturisce dal nostro contesto geografico. Insieme possiamo realizzare un seminario con altre università del Mediterraneo, penso al Cairo o a Gerusalemme”.

Un’idea che ha trovato ampio consenso tra i numerosi studenti intervenuti al dibattito di Cantiere Calabria. Domenico Tullino, presidente del Consiglio degli studenti dell’Unical, ha sottolineato l’importanza del dialogo tra gli atenei calabresi. “Bisogna tendere – ha detto – a un sistema unico regionale delle università che diventi sinergico col sistema produttivo e accresca le nostre potenzialità a partire dai tratti peculiari della Calabria. Bisogna inserire gli studenti nei contesti di crescita territoriale e dobbiamo fare leva sulla nostra centralità nel Mediterraneo. Abbiamo potenzialità enormi e non dobbiamo chiuderci”. Il Rettore dell’Università per stranieri di Reggio Calabria Salvatore Berlingò ha evidenziato anche la crescita di iscritti in questo anno accademico: “siamo a oltre mille iscritti con un incremento del 18 %. Un risultato che fa arrivare le università calabresi alla soglia del 5 % di studenti stranieri iscritti nei nostri atenei. Su questo versante occorre insistere e dare consolidamento. Al dibattito sono intervenuti il rettore dell’Unical Gino Crisci, Gianni Cuda in rappresentanza dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e il rettore della Mediterranea di Reggio Calabria Pasquale Catanoso.

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