Reggio Calabria: in manette due nomadi
La proficua attività di polizia svolta sul territorio della Città di Reggio Calabria ad opera degli equipaggi delle “Volanti” dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, in applicazione del piano di controllo del territorio predisposto dal Questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona, ha consentito di ottenere un ulteriore positivo risultato assicurando alla giustizia due pericolosi pregiudicati appartenenti alla comunità nomade reggina. L’attività di polizia svolta dall’U.P.G.S.P. della Questura a carico di Massimo Bevilacqua 33 anni e Vincenzo Bevilacqua 31 anni ha convinto gli inquirenti a richiedere ed ottenere dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria la misura della custodia cautelare in carcere per i reati di resistenza aggravata a p.u., porto abusivo di arma clandestina e ricettazione.
I FATTI | il 18 marzo scorso alle ore 21.30 circa un equipaggio delle “volanti” notava transitare in via Marconi un’autovettura Lancia Y con a bordo due nomadi riconosciuti come dediti a reati contro il patrimonio. La volante invertiva la marcia ponendosi all’inseguimento dei due sospetti che raggiungevano e fermavano. Sceso dall’autovettura di servizio, il capo pattuglia si avvicinava ai sospetti, ma questi con fare fulmineo ingranavano la marcia e si davano a precipitosa fuga. Nasceva un inseguimento ad alta velocità nella zona di via Pio XI e della Chiesa di San Giorgio Extra, che vedeva l’autovettura inseguita marciare a zigzag per evitare di essere affiancata. Nel corso dell’inseguimento, non sfuggiva agli attenti operatori della Polizia di Stato una manovra sospetta nei pressi di un distributore di benzina ove i fuggitivi rallentavano per poi ripartire in velocità. Con l’ausilio di un altro equipaggio delle “volanti”, la Lancia Y veniva bloccata e i due occupanti identificati per i due Massimo e Vincenzo Bevilacqua. Mentre si procedeva all’attività di polizia, un’altra volante ripercorreva il tragitto fatto in precedenza dai fuggitivi ed all’altezza del distributore di benzina segnalato, il personale operante rinveniva l’oggetto lanciato in corsa dai due Bevilacqua nella fase di rallentamento, che consisteva in una pistola semiautomatica Walther Ibro cal. 9 con relativo caricatore e11 cartucce nel serbatoio.
I due nomadi, dopo gli accertamenti di rito, venivano denunciati in stato di libertà per la resistenza a p.u. e scattavano, contestualmente, le attività investigative finalizzate a suffragare l’ipotesi subito delineata del possesso dell’arma in capo ai due nomadi, presumibilmente pronti a commettere altro più grave reato ed interrotti dalla brillante deduzione degli operatori della “Volante”.-
L’esito dell’attività d’indagine veniva trasmessa alla Procura della Repubblica che richiedeva ed otteneva dal G.I.P. del Tribunale la misura della custodia cautelare in carcere per i due Bevilacqua,misura che veniva eseguita nel primo pomeriggio di ieri 6 dicembre. I due arrestati, dopo gli adempimenti di rito, venivano tradotti presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria.