Aeroporto. Crotone vuole volare ma la città resta a terra: in pochi alla protesta
Annunciata, attesa e confermata la manifestazione di stamani organizzata dal Comitato cittadino per sensibilizzare una prossima riapertura dell’aeroporto di Crotone, c’è stata ma non ha convinto un numero imponente di crotonesi a lottare contro il maltempo da una parte, e l’infrastruttura dall’altra.
Solo alcune centinaia di persone si sono infatti presentate presso il piazzale dello scalo pitagorico, i cui cancelli sono ormai chiusi da più di un anno.
Di qualche giorno fa l’annuncio della Sacal, che ne ha acquisito la gestione insieme al Tito Minniti di Reggio Calabria, della ripartenza dei voli a partire dal prossimo primo di dicembre.
Ma quelli che gli organizzatori hanno definito alcuni “misteri”, come il nome della compagnia aerea pronta a decollare e il relativo contratto ancora sconosciuto, hanno convinto i cittadini a non mollare la presa e a confermare la protesta di oggi, in un primo tempo data per annullata.
Il “Comitato cittadino aeroporto Crotone” chiede infatti certezze sulla riapertura del Pitagora ma, e lo ribadisce da tempo, anche sul piano industriale della stessa Sacal.
La manifestazione, intanto, è iniziata sulla statale 106, quando i presenti hanno bloccato il tratto di strada per qualche minuto ma quanto è bastato per rallentare il traffico.
“L’obiettivo – ha sottolineato Franco Turano, rappresentante del Comitato crotonese - è sollecitare la ripresa dell’attività volativa di questo aeroporto anche se, in questi giorni, sono stati lanciati vari proclami di imminente riapertura. Però, Alla base, vi sono molti punti incongruenti. Noi vogliamo vederci chiaro e ci crederemo quando vedremo sulla pista velivoli di compagnie serie, concrete, e non il solito volo charter, tanto per dire che l’aeroporto è aperto. Vogliamo voli sicuri, tariffe giuste, e che siano duraturi nel tempo”.
È in questi momenti che è accaduto anche qualcosa di imprevisto, quando una donna disperata per problemi di salute ha tentato di lanciarsi sotto un tir di passaggio ed è stata subito bloccata dai presenti e dalle forze dell’ordine. La donna denuncia di non essere più in grado di sostenere i costi per le cure al nord.
“Mi sono trovato lì dietro le sue spalle – ha spiegato ancora Turano - è stato un gesto di angoscia maturato dal bisogno e dallo stato di isolamento per tutte le problematiche che la signora vive. Forse si sarà unita a noi per esternare questo suo malessere”. Ha confermato uno dei partecipanti alla manifestazione, dichiarando disponibile a battersi, con gli altri, senza risparmio di energia, affinché ci sia chiarezza da parte dei politici, nel programma di riprendere a volare.