Sanità. Oliverio minaccia il Governo: stop al commissariamento o mi incateno a Palazzo Chigi
“Mi incatenerò davanti a Palazzo Chigi”. Questa la minaccia che il governatore della Calabria Mario Oliverio lancia al Governo nazionale. Una soluzione per così dire “estrema”, quella del presidente che - come egli stesso annuncia - sarà messa in atto se entro questo mese di novembre non si porrà fine alla lunga stagione del commissariamento della sanità regionale.
L’avvertimento al premier Gentiloni, e quindi al Ministro della Salute Lorenzin, è arrivato questo pomeriggio, durante la presenza di Oliverio alla riapertura dell'ospedale di Praia a Mare.
"Come, tra l'altro, mostra l'esperienza dell'ospedale di Praia - ha affermato il governatore - per vedere riconosciuto un diritto occorre aspettare anni. Siamo in una regione la cui sanità è commissariata dal 2010; piuttosto che mettere in atto una strategia volta a tagliare sprechi, a razionalizzare l'uso delle risorse, a migliorare i servizi si è pensato a fare tagli lineari, come quello che ha riguardato l'ospedale di Praia e non solo”.
Oliverio ricorda che è aumentato il numero dei calabresi che si curano fuori: “ad oggi abbiamo superato i 300 milioni di unità, registrando il 30% di aumento” afferma, proseguendo snocciolando altre cifre e disagi; come le liste di attesa che sono cresciute così come i costi. La qualità delle prestazioni che si è indebolita per via dei vincoli scattati, come quello del blocco del turnover, con 4000 unità in meno rispetto al 2010.
“Il risultato di questa gestione è drammaticamente pagato dai calabresi” sottolinea ancora il presidente della Regione che si rivolge poi al premier Gentiloni: “non è possibile più mantenere la Calabria in questa condizione” afferma e chiede anche al Ministro della Sanità di adottare un provvedimento che rimuova immediatamente questa situazione che definisce “intollerabile”.
L'INAUGURAZIONE DELL’OSPEDALE DI PRAIA
Tornano poi all’inaugurazione dell’ospedale di Praia, il governatore ha ricordato come si sia giunti a questo obiettivo grazie al pronunciamento del Consiglio di Stato dicendosi “contento di aver sostenuto una sacrosanta battaglia portata avanti da amministratori e cittadini, che va in direzione della tutela del diritto alla salute."
La cerimonia tenuta presso il nosocomio cosentino ha visto la benedizione del vescovo di San Marco-Scalea, Leonardo Bonanno.
La struttura è stata riaperta dopo un lungo periodo, come dicevamo dopo la sentenza del Consiglio di Stato, a seguito del ricorso dei comuni di Praia e Tortora e sostenuto dalla Regione.
L'evento, atteso dalle comunità, ha contato interventi dei Sindaci di Praia a Mare, Antonio Praticò; di Tortora, Pasquale Lamboglia, del dottor Eugenio Sciabica, Dirigente del Ministero della Salute, investito dell'incarico di commissario ad acta per l'esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato che ha statuito in materia di riorganizzazione ospedaliera, dei Deputati Enza Bruno Bossio ed Ernesto Magorno, del Pd; del Direttore generale dell’Asp di Cosenza Raffaele Mauro e con la partecipazione di autorità, consiglieri regionali, amministratori, cittadini e personale sanitario.
" È un bel giorno non solo per la città, per il comprensorio ma per la Calabria, perché – ha detto ancora Oliverio - oggi si riapre un ospedale di frontiera che era stato chiuso ingiustamente ed i provvedimenti ingiusti trovano nella giustizia una risposta”.
“D'ora in poi - ha concluso il Presidente della Regione ancora in riferimento al presidio della città dell’Alto Tirreno cosentino - bisognerà lavorare perché questo presidio che oggi si apre sia potenziato nei servizi che deve prestare alle