Aggredirono i carabinieri, Tdl rimette in libertà sei indagati
Il Tribunale della Libertà di Catanzaro, in totale accoglimento delle tesi difensive degli avvocati Francesco Nicoletti, Giovanni Bruno e Giusy Acri, ha disposto l’immediata liberazione di tre pluripregiudicati, M.G. (38 anni), Z.E.G. (45 anni) e F.D. (30 anni), quest’ultimo ritenuto appartenente alla “Sacra Corona Unita”, tutti accusati a vario titolo di lesioni aggravate e resistenza aggravata a pubblico ufficiale.
I FATTI
La vicenda risale allo scorso 20 ottobre quando, alle 3.15 circa del mattino, una pattuglia dei Carabinieri aveva notato nei pressi di un Istituto di Credito in contrada Cantinella di Corigliano Calabro, un’autovettura parcheggiata con i fari spenti e a bordo della carreggiata.
I militari, insospettiti, decisero di avvicinarsi all’auto intravedendo tre persone salire velocemente all’interno del mezzo, occupando i sedili posteriori. La vettura, quindi, era partita ad elevata velocità in direzione di Corigliano Calabro. Ne scaturì un inseguimento al termine del quale i Carabinieri riuscirono a bloccare l’auto sospetta dalla quale scesero i sei occupanti che aggredirono i militari, ad uno dei quali venne poi refertato il distacco del malleolo peronale.
I carabinieri riuscirono a fermare gli aggressori solo dopo aver estratto le pistole dalla fondina e aver intimato, ad alta voce, di fermarsi. Nel frattempo, era stato richiesto l’aiuto dei colleghi e sul posto arrivarono, intorno alle 3.30, militari della Guardia di Finanza di Corigliano.
A questo punto venne eseguita una ispezione personale e veicolare ritrovando all’interno della vettura del materiale atto allo scasso e, nello specifico dei guanti, una tuta cerata, un berretto, cinque radio portatili, un cellulare di cui nessuno dei sei riconosce la proprietà, un martello sfonda vetro, quattro lampade a led e un piede di porco.
Per i sei scattò quindi l’arresto e, su disposizione della Procura della Repubblica, vennero tutti portati presso il carcere di Castrovillari.
IL PROCESSO
La stessa Procura chiese il giudizio per direttissima nel corso del quale il PM formulò una richiesta di custodia cautelare in carcere per tutti gli indagati. Il Tribunale di Castrovillari, all’esito della camera di consiglio, in accoglimento delle richieste della difesa, dispose la remissione in libertà per tre indagati, mentre per gli altri tre la custodia in carcere.
IL RICORSO AL TDL
Avverso questa ordinanza gli avvocati Francesco Nicoletti, Giovanni Bruno e Giusy Acri proposero istanza di riesame ed il Tribunale della Libertà di Catanzaro, condividendo in toto le argomentazioni, supportate da memorie scritte e produzioni documentali, ha disposto l’immediata remissione in libertà anche degli altri tre indagati. Per tutti residuano obblighi di presentazione alla P.G. e di dimora.