L’allarme del Procuratore: “livello d’evasione nel cosentino è elevatissimo”
“C'è uno spazio di illecito economico che va colpito per evitare che la mela cattiva guasti la mela buona. Il livello di evasione fiscale nel nostro circondario è elevatissimo e la legge ci impone di intervenire, perché' altrimenti il cittadino non ha il ritorno del funzionamento dello Stato”.
Sono queste le parole di Mario Spagnuolo, procuratore di Cosenza, nel corso dell’incontro con la stampa in merito al sequestro di 22 milioni di euro effettuato questa mattina dalla Guardia di finanza del capoluogo.
La novità per il Procuratore è che “per la prima volta viene applicata la legge sulle misure di prevenzione anche nei confronti di chi opera nell'ambito della criminalità economica”, applicazione che era stata già fatta nel distretto del vibonese, ma che la Procura bruzia intende continuare a fare.
Come confermato dal tenente colonnello Michele Merulli, comandante del Nucleo Polizia Tributaria della guardia di finanza di Cosenza, le indagini di questa mattina avrebbero “consentito di dimostrare l'elevata pericolosità fiscale delle persone coinvolte”.
L’inizio delle indagini prende avvio da “un omesso versamento di Iva - ha detto Merulli - legato a scambi di veicoli, ed è stato aggravato dal mancato versamento di altri tributi e basti pensare che la domanda di fallimento avanzata da Equitalia evidenzia una situazione debitoria di circa 32 milioni di euro, principalmente nei confronti dell'erario”.