Peculato e favoreggiamento all’Asp di Catanzaro, indagini chiuse
La Procura di Catanzaro ha chiuso le indagini a carico di 12 persone, tra dirigenti e dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale, accusate a vario titolo di peculato aggravato e favoreggiamento personale.
Gli indagati sono rimasti coinvolti nell’inchiesta “Stop and go” su una presunta indebita appropriazione e distrazione di fondi della Comunità europea, concessi alla Asp di Catanzaro.
Gli indagati sono: il direttore del servizio informativo Giuseppe Romano; il direttore dell’Unità operativa gestione risorse economiche Francesco Francavilla; i dipendenti addetti al servizio informativo aziendale Silvia Lanatà, Giuseppe Fazio, Ieso Rocca e Dario Marino.
E ancora Francesco Grillone collaboratore amministrativo dell’Unità operativa, addetto alla gestione di spesa dell’Asp; Giuseppe Pugliese, direttore amministrativo dell’Asp, il collaboratore amministrativo dell’Unità operativa gestione risorse umane Francesco Papaleo; Damiano Congiusta collaboratore dell’Unità operativa gestione risorse umane; Maurizio Rocca e Caterina Simonetta collaboratrice amministrativa dell’unità diretta da Francavilla.
Lo scorso 17 luglio la Guardia di finanza di Catanzaro, su richiesta della Procura di Catanzaro, ha notificato un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari per due persone e sette misure interdittive.
L’inchiesta in atto avrebbe permesso di scoprire una appropriazione e distrazione di fondi della comunità europea, concessi alla Asp per la partecipazione al progetto “StopandGo”, che ha coinvolto diversi partner europei.
Secondo l’accusa gli indagati avrebbero ricevuto compensi senza svolgere nessuna attività per il progetto, da settembre 2014 a marzo 2016, per una somma complessiva di oltre 166mila euro.
Romano, responsabile unico e referente del progetto per l’Asp, avrebbe richiesto e ottenuto per se e per altri indagati, la liquidazione di ingenti indennità “fuori busta paga” con denaro proveniente dai fondi europei, predisponendo la relativa documentazione con il concorso di Ieso Rocca.
La tesi è che lo stesso dirigente si sarebbe appropriato di altri 13mila euro a titolo di rimborso spese per svariate trasferte, sia in Italia che all’estero, predisponendo spese giustificative false o alterate. Come un viaggio in Spagna con la famiglia, arrivando ad addebitare i relativi costi a carico del finanziamento ottenuto.
Romano, inoltre, con il concorso di Francesco Francavilla, avrebbe distratto, sempre secondo le accuse, 122mila euro per la stipula di un protocollo operativo nei confronti di un altro partner nazionale del progetto “Stop and go” già destinatario di specifici finanziamenti.
Comportamenti che avrebbero incontrato anche i favori di Giuseppe Pugliese, che se da un lato si sarebbe speso perché la dirigenza aziendale non denunciasse la vicenda, dall’altro, avrebbe fornito indicazioni ai responsabili sulle modalità di predisposizione della documentazione giustificativa idonea a eludere i controlli.