Baldassarre e De Rose presentano la Direttiva Europea per il sostegno alle piccole e medie imprese
E’ stata presentata presso la sala convegni della European Business Mediterranee in Torano Scalo, organizzazione specializzata in programmi Ce, la nuova direttiva europea sui ritardi di pagamento alle imprese che punta al miglioramento del clima per gli investimenti e rafforza l'innovazione e l'occupazione, approvata dall'assemblea di Strasburgo e che avrà un impatto cruciale sull'economia europea. L’incontro, cui hanno partecipato una numerosa rappresentanza di imprenditori della provincia di Cosenza, è stato presieduto dall’On. Raffaele Baldassarre, Eurodeputato eletto nella Circoscrizione Meridionale, Vicepresidente della Commissione Giuridica del Parlamento Europeo e promosso dal dott. Peppino De Rose, Esperto in Programmi Comunitari nonché Consigliere Politico ai Programmi Europei e Competitività delle Regioni dell’On. Raffaele Baldassarre. L’On. Raffele Baldassarre, uomo di punta del Ministro Raffaele Fitto, è stato il relatore della importante direttiva che prevede :
- gli enti pubblici devono pagare entro 30 giorni (o - solo in circostanze del tutto eccezionali - entro 60 giorni) i beni ed i servizi che hanno acquistato dalle imprese.
- le imprese devono regolare le fatture entro 60 giorni, a meno che non abbiano espressamente concordato altrimenti e ciò non costituisca una condizione manifestamente iniqua.
- le imprese hanno il diritto di esigere il pagamento degli interessi di mora e di ottenere altresì un importo fisso minimo di €40 a titolo d’indennizzo dei costi di recupero del credito. Esse potranno comunque esigere anche il rimborso di tutti i costi ragionevoli incorsi a tal fine.
- il tasso di legge applicabile agli interessi di mora viene aumentato e portato ad almeno 8 punti percentuali al disopra di quello di riferimento della Banca centrale europea. Non è consentito agli enti pubblici fissare tassi inferiori per gli interessi di mora.
- per le imprese diventa più facile contestare in tribunale termini e pratiche manifestamente inique.
- viene garantita una maggiore trasparenza: gli Stati membri saranno infatti tenuti a pubblicare i tassi applicabili agli interessi di mora, rendendoli così più accessibili per le imprese.
- gli Stati membri vengono incoraggiati a redigere codici di pagamento rapido
gli Stati membri hanno la facoltà di mantenere o adottare leggi e regolamenti contenenti disposizioni più favorevoli ai creditori rispetto a quelle stabilite dalla direttiva.
La nuova direttiva dovrà essere recepita dagli ordinamenti giuridici degli Stati membri entro 2 anni. L’On. Raffele Baldassarre:” Le nuove regole UE riguardo ai pagamenti, fortemente volute dal mondo imprenditoriale, promettono di rivoluzionare l'operato delle pubbliche amministrazioni europee e di avere un importante effetto anticiclico particolarmente in favore delle PMI. Esiste un grave divario tra due aree dell'Europa, composte, da una parte, dai paesi cosiddetti "virtuosi" (Nord Europa) e, dall'altra, dai paesi a rischio, tra i quali Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, Polonia, Repubblica Ceca e Lituania. Per quanto concerne l'Italia, se consideriamo che nel settore pubblico italiano i pagamenti vengono saldati mediamente in 130 giorni (il doppio della media europea!), gli effetti della nuova direttiva potrebbero risultare in una vera e propria rivoluzione copernicana per l'amministrazione pubblica italiana. Stando a stime di Confindustria, infatti, i crediti delle imprese nei confronti delle pubbliche amministrazioni oscillano dai 30 ai 60 miliardi di euro, costando alle imprese circa 934 milioni di euro l'anno. La situazione si aggrava drasticamente nel settore sanitario, dove, in particolare nelle regioni del Sud, i ritardi possono superare i 400 giorni. Non c`é da stupirsi, quindi, se il fallimento di un'impresa italiana su quattro è causato dal ritardato pagamento del bene prodotto o del servizio prestato. Appare evidente quindi come questa direttiva, che rappresenta un'efficacissima misura anticrisi ed un indubbio sostegno al sistema delle imprese italiane, soprattutto per le PMI, è una vera sfida che da un lato può moralizzare, modernizzare e adeguare la P.A italiana a quella europea dall'altro, se perduta, divaricherà il distacco del nostro paese dall'Europa con gravi conseguenze per il sistema imprenditoriale italiano costretto a muoversi nel Mercato Unico in condizioni di palese svantaggio rispetto ad altri concorrenti europei.È evidente che per adeguarsi a questa direttiva, è necessario avviare una gestione virtuosa" dei bilanci pubblici, prima della fine del periodo previsto per la fase di trasposizione. Se da un lato, infatti, l'Italia, anche a seguito della nuova direttiva, si troverà di fronte a un processo di rivoluzione dei conti pubblici; dall'altro, il federalismo fiscale potrebbe venirle incontro, con una stringente applicazione del Patto di convergenza, quale strumento per fare chiarezza riguardo alle effettive entità dei debiti dello stato e delle amministrazioni periferiche. La autonomia impositiva e la gestione impropria delle risorse potrebbe certamente favorire una più corretta e puntuale procedura di pagamento da parte degli enti locali.Insomma, un percorso faticoso attende le amministrazioni pubbliche italiane fino alla definitiva trasposizione della nuova direttiva UE, ma i vantaggi saranno diffusi sia in campo economico che nella efficacia ed efficienza della P.A, oltre che in una maggiore e consapevole responsabilizzazione della classe politica”.