I volti delle “Genti di Calabria” arrivano a Milano
Sabato 17 marzo andrà in scena a Milano il volto migliore della Calabria che vuole raccontarsi dal di dentro, attraverso i volti della sua gente, lontana dai luoghi comuni, faccia a faccia con alcuni tra i temi sociali più scottanti, dall’omosessualità alla criminalità organizzata, dal ruolo della donna al valore della famiglia.
Sarà questo il leit motiv e filo conduttore della serata di presentazione di “Genti di Calabria” il lavoro video fotografico di Francesco Mazza e Pino Bertelli, un evento ospitato, nella sua prima milanese, dall'Associazione Gaudium in collaborazione con l’agenzia di marketing di Pasquale Raffaele De Masi che prenderà il via sabato 17 marzo alle 18 nella “Sala Gregorianum” di Via Settala 27 nel cuore di Milano.
Il programma dell’evento prevede dopo la registrazione dei presenti la presentazione dell’Associazione Gaudium con l’intervento del presidente Pasquale Addisi, a seguire la proiezione del DocuFilm “I Colori del Cielo” ed il successivo dibattito, sul tema "Genti di Calabria e la Rivoluzione Culturale", a dialogare con gli autori Pino Bertelli, Francesco Mazza e Maurizio Rebuzzini, sara per l’occasione il giornalista Gianfranco Marino. A seguire la presentazione del progetto “Art Fabrique” a cura della fotografa di moda Stefania Sammarro.
“Il prossimo appuntamento milanese - spiega Francesco Mazza, ci riempie di orgoglio e ci regala una straordinaria occasione. Vorremmo infatti che anche al nord si prendesse coscienza di una rivoluzione culturale già in atto che vede la gente di Calabria protagonista. Genti di Calabria rivela la nostra idea di un sud del mondo che non può e non vuole più attendere.
Nel nostro lavoro di documentazione video fotografica che ha portato a “Genti di Calabria” - conclude Francesco Mazza - emerge forte la normalità della gente intervistata, emerge anche e non ultima la volontà di regalare della nostra terra e della nostra gente un’immagine diversa, di raccontare la nostra regione non attraverso immagini di luoghi, come usualmente si fa, ma attraverso i volti e le parole della gente comune, quella che ha deciso di rimanere in trincea dando la stura ad un cambiamento non solo possibile ma riteniamo ormai già in corsa, insomma un percorso che meritava di essere raccontato”.