Operazione Ciclope: revocati i domiciliari all’imprenditore Viscome

Crotone Cronaca

Si è tenuto oggi l’interrogatorio di garanzia dell’imprenditore di Rocca di Neto, Antonio Viscome, arrestato nel corso dell'Operazione Ciclope (LEGGI) e sottoposto agli arresti domiciliari.

A renderlo noto è l’Avvocato Giovanni Ettore Sipoli che insieme a Marzia Lucente difende l’impresario dall’accusa di avere illecitamente subappaltato i lavori relativi alla realizzazione del Parco degli Scacchi, nel Comune di Cutro (LEGGI), e avere posto in essere atti di corruzione nei confronti dei dirigenti dello stesso Ente, Giovanni Della Rovere, Responsabile dell’Ufficio Tecnico, e Domenico Renato, responsabile dell’ufficio ragioneria, anch’essi coinvolti nell’operazione che ha portato all’arresto di 17 persone tra Crotone e Verona.

Viscome – fanno sapere i legali - ha risposto al GIP di Crotone, Michele Ciociola dichiarandosi estraneo ai fatti ed spiegando le fasi di realizzazione dell’opera, argomentando su tutte le contestazioni mosse dalla Procura della Repubblica.

In particolare, la difesa dell’imprenditore ha portato all’attenzione del Giudice per le indagini preliminari alcuni documenti contabili e delle planimetrie dell’opera, per dimostrare come l’imprenditore abbia agito nel rispetto delle procedure di appalto, del bando di gara e che lo stesso non sia responsabile di nessuna corruzione nei confronti dei pubblici dipendenti del Comune di Cutro.

È stata evidenziata, inoltre, l’assenza di particolari esigenze cautelari nei confronti dell’indagato, trattandosi di fatti risalenti al 2015 e non essendo stata contestata alcuna partecipazione al presunto sodalizio criminoso.

La difesa di Viscome ha prodotto della documentazione dalla quale si evincerebbe che la società al momento non risulta aggiudicataria di appalti pubblici. In tal senso, il GIP ha accolto l’istanza di modifica della misura a carico dell’indagato ritenendo affievolite le apprezzate esigenze cautelari.

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Archiviata posizione per cinque. Pm: “colossale equivoco”

Il Gip del Tribunale di Crotone, Massimo Forciniti, ha disposto l’archiviazione delle accuse contestate a cinque indagati nell’inchiesta: si tratta di Giovanni Della Rovere, Domenico Renato, Antonio Viscome, Antonio Gareri e, in parte, anche Giuseppe Martino. È stato lo stesso Procuratore Giuseppe Capoccia, a seguito dell'interrogatorio di garanzia, a chiedere l’archiviazione per tutti arrivando a parlare apertamente di un “colossale equivoco”.