Isola. Vice Sindaco incandidabile: “Non ci sto! Non sono mafiosa”
Il Tribunale di Crotone ha emesso un provvedimento con il quale dichiara l’incandidabilità di Carmela Maiolo, già vicesindaco dell’Ente comune di Isola Capo Rizzuto.
Una pronta reazione è arrivata dalla stessa di Carmela Maiolo che dichiara: “Delusione, sconcerto e sconforto sono questi i sentimenti che provo nel leggere il provvedimento verso la mia persona, un provvedimento nel quale il Collegio Camerale afferma che “ sebbene corrisponda a verità che non vi siano nella relazione specifichi addebiti (Maiolo Carmela), l’esame riportato delle condotte del consiglio comunale nel suo complesso consente di ritenere che per tutti i soggetti coinvolti dal ministero sussistano i medesimi addebiti”. “
Il vicesindaco precisa: “Una palese violazione dell’articolo 143 che al comma 11 D.Lgs 267/00 prevede “che gli amministratori ritenuti responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento non siano candidabili”. Dalla lettura della norma si deduce che l’incandidabilità NON SIA AUTOMATICA , ma richiede come ribadito anche dalla Corte di Cassazione “una valutazione delle singole posizioni , per verificare che collusione o condizionamento abbiano determinato una cattiva amministrazione della cosa pubblica”. Alla luce di quanto detto il mio sconcerto e soprattutto la delusione nel leggere che nonostante sia accertato che sulla mia persona e sulla mia condotta non ci sia nulla da eccepire io venga ugualmente dichiarata incandidabile.”
“E’ doveroso ricordare - aggiunge la Maiolo - che nella relazione ministeriale non viene richiesta la mia incandidabilità ma semplicemente menzionata in qualità di vicesindaco .Lo sconcerto così come la rabbia e la delusione non può essere taciuta in questo momento, ho affrontato questo processo nella riservatezza assoluta, tenendo per me il dolore provato, prima per lo scioglimento del Consiglio Comunale e successivamente ed ancor di più per un’inaspettata richiesta di incandidabilità, non ne capivo le motivazioni e sinceramente non le comprendo tutt’ora. Ho sempre creduto nello Stato fino a diventare io stessa un rappresentante dello Stato sul territorio, l’ho fatto con coscienza e convinzione, continuo a credere nella giustizia e nello stesso Stato perché questi sono i miei valori, principi saldi e forti con i quali sono stata educata dai miei genitori, devo sforzarmi ora di credere che essere onesti non sia inutile, che agire rispettando le regole e la legge non sia vano, ma soprattutto che la giustizia sarà imparziale e farà il suo corso, ma permettetemi di fare mie le parole del ex procuratore capo della DDA di Catanzaro Lombardo “ questi atti mortificano gli amministratori e fanno si che uomini e donne motivati e per bene si allontanino definitivamente dalla gestione della cosa pubblica” inevitabile aggiungo io, non è accettabile un provvedimento del genere, non si può essere processati senza aver fatto nulla, ma ancor più inaccettabile da chi senza una reale motivazione abbia inviato una tale richiesta e successivamente deputato a giudicarti, lo abbia fatto senza tener conto della persona che ha davanti a se, persone che hanno una dignità che va tutelata.”
“Troppo spesso si presta poca attenzione alle persone – afferma il Vicesindaco di Isola o forse ci si sofferma solo su quanto viene dichiarato da una relazione ministeriale la quale afferma che il popolo di Isola è tutto mafioso quasi geneticamente modificato ….. io non ci sto!! Non sono mafiosa, la cultura mafiosa non mi appartiene è ben lontana dall’educazione ricevuta e con la quale io stessa ho educato i miei figli. Come già detto credo nello stato, negli uomini dello Stato e nella giustizia, continuo a crederci nonostante in questo momento sia profondamente delusa, presenterò tramite il mio legale ricorso presso la corte d’appello di Catanzaro affinchè la mia dignità politica sia ristabilita, attenzione parlo di dignità politica perchè quella personale nessuno può togliermela!"
"Lo devo a chi continua ancora a ritenermi un punto di riferimento, - conclude - ai tanti che mi sostengono credendo nella mia totale estranietà, alle centinaia di persone che hanno inondato il mio telefono con messaggi spronandomi a non mollare, il lavoro ben fatto, umiltà e la dedizione con la quale ho amministrato il mio paese non sono passati inosservati a chi ha avuto modo di valutare il mio operare quotidiano diversamente da chi, probabilmente ,ha letto in modo assertivo solo una relazione di parte (ricordo nella quale non vi sia nessun addebito alla mia persona), generalizzando.”