Tribunale di Rossano: Gav pronto alla mobilitazione dopo pausa estiva
“Le operazioni giudiziarie “Flumen luto” e “Comune accordo” dimostrano, pur rispettando i principi costituzionali della presunzione d’innocenza, il profondo malcostume presente nel nostro tessuto sociale inquinato nelle sue fondamenta. Ciò conferma come sia necessaria la riaffermazione della presenza dello Stato in un territorio in cui è venuta meno la credibilità e la fiducia del cittadino nei confronti delle istituzioni”.
Ad esordire è il Gav che nei giorni scorsi ha proclamato lo stato di agitazione al fine di pianificare una nuova giornata di mobilitazione, mediante il coinvolgimento di tutta la cittadinanza, da programmare appena dopo la pausa estiva di concerto con le rappresentanze vittime dello stesso destino, presenti su tutto il territorio nazionale. In quest’ottica il comitato ha avviato una intensa attività di relazioni con le realtà sedi di tribunali soppressi, il tutto allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica nazionale circa i soprusi e le ingiustizie subite a queste latitudini.
Il Gav esprime dunque apprezzamento per l’attività svolta dall’attuale procura della repubblica del tribunale di Castrovillari, così come ebbe modo – il Gav - di sottolineare la bontà delle dichiarazioni rese dal procuratore capo Eugenio Facciolla quando parlò della presenza di lobby di potere nell’ex tribunale di Rossano, pur manifestando perplessità – il Gav – circa modalità e tempi.
Il Gav vuole promuovere una campagna di sensibilizzazione contro ogni forma di condizionamento, affinché la magistratura possa svolgere quel ruolo di autonomia e di indipendenza garantito dalla Costituzione italiana.
“Chiediamo ai magistrati della Procura di Castrovillari di verificare quanto da più tempo il Gav, assumendo tesi ed atti in questa direzione, denuncia riguardo ad alcuni punti mai chiariti dallo Stato in ordine alle ragioni che sottendono la chiusura dell’ex tribunale di Corigliano Rossano, oggi la prima città della provincia di Cosenza sprovvista di un presidio giustizia”.