L’apello di Abate (M5S): "integrazione carburante agricolo, evitare danni alle colture”
“In questi giorni – spiega la Senatrice pentastellata Silvana Abate – ho incontrato diversi produttori dell’Alto Jonio e della Sibaritide che mi hanno segnalato un problema con le scorte di gasolio agricolo, il combustibile utilizzato per alimentare i mezzi di lavorazione della terra”.
“Chiediamo alla Regione Calabria – continua la deputata – l’integrazione dei prodotti petroliferi per l’agricoltura sia per l’andamento climatico avverso, c’è, infatti, una carenza di pioggia che causa una siccità persistente che necessita di turni irrigui superiori alla media stagionale e che ormai si protrae da diversi mesi con evidente stress idrico che si ripercuote sulle piantagioni producendo frutti di calibro minore e, quindi, di minor valore sul mercato. Da segnalazione di tecnici agronomici operanti nelle organizzazioni produttori della Sibaritide e dell’Alto Jonio, poi, si rende necessario fare ulteriori trattamenti fitosanitari tardivi per proteggere piante e frutti dagli attacchi degli insetti. Questo, perché, bisogna preservare i frutti da danni economici derivanti, appunto, dal mancato uso di mezzi tecnici fitosanitari”.
“Il gasolio agricolo – chiude la Abate – serve per alimentare le trattrici e i mezzi utili a fare trattamenti, lavorazioni, in generale, ai terreni “stressati” dalle variazioni climatiche che subisce tutta la nostra zona. Per i trattamenti fin qui eseguiti e, a causa del protrarsi delle condizioni agrometeorologiche avverse, sono stati utilizzati i quantitativi di prodotti petroliferi agevolati precedentemente richiesti ed assegnati per l'esecuzione delle operazioni colturali. Ora le scorte sono esaurite e i coltivatori lamentano di essere in grave difficoltà nella normale prosecuzione delle operazioni fitosanitarie ed irrigue. Ricordo che nella Sibaritide e nell’Alto Jonio esistono colture irrigue con alto grado di specializzazione”.
“Chiedo – closa nota – la riassegnazione dei prodotti petroliferi agevolati per la normale prosecuzione delle operazioni colturali. Bisogna evitare danni alle colture e, soprattutto, ad agricoltori e produttori”.