Sculco Vs Pugliese: “Reddito di cittadinanza? Per me è necessario ma non da solo”
“Il reddito di cittadinanza è una misura che ritengo del tutto necessaria ed utile ad affrontare una situazione sociale, soprattutto al sud, in cui la povertà ha raggiunto livelli insopportabili, ed in modo particolare in una realtà territoriale come la città e la provincia di Crotone”.
Se credete che a pronunciare la frase sia stato il leader del Movimento 5 Stelle o, più semplicemente, un qualunque parlamentare calabrese dei Pentastellati, vi sbagliate!
L'endorsement al provvedimento “simbolo” dei Grillini arriva nientepopodimeno che dal leader dei DemoKratici crotonesi, Enzo Sculco.
Sculco si affretta anche a sostenere che non si tratti, questo, di un convincimento dell’ultim’ora, quanto di qualcosa su cui “da sempre” afferma “ho avuto modo di ritenere ed esprimere la tesi che quando la povertà e la disoccupazione raggiungono soglie oltre le quali non può che esserci la ribellione sociale, lo Stato e qualunque governo non possono che intervenire con appropriati ed efficaci strumenti”.
Una dichiarazione apparentemente “banale” ma che certamente evidenzia una netta contrapposizione con le tesi sostenuta negli ultimi giorni dal sindaco pitagorico, sua diretta espressione e “creatura”: quell’Ugo Pugliese che quasi “a reti unificate”, negli ultimi giorni ha strombazzato un po’ dappertutto la sua di opinione, ovvero che in una provincia come quella crotonese, attanagliata dal lavoro sommerso, il reddito di cittadinanza rischierebbe di far cassa nelle tasche di possibili evasori e lavoratori a nero.
Dopo l’ultima ospitata in Tv del primo cittadino pitagorico, fa pensare dunque la levata di scudi di Sculco per un provvedimento ancora al di là da venire ma che da più parti, soprattutto detrattori, è stato criticamente e troppo approssimativamente etichettato come assistenzialistico.
Su questo puntualizza l’onorevole Sculco: “Ovviamente - s’affretta a sottolineare - ho sempre pensato e ritenuto che gli interventi non devono avere carattere esclusivamente e permanentemente assistenzialistico, ma devono essere collegati ad una prospettiva di lavoro stabile e duraturo e di superamento delle condizioni di povertà”.
La sua ricetta è dunque che accanto a questi “strumenti assistenziali, siano dispiegate politiche di crescita e di sviluppo che rendano possibile la nascita di nuova e buona occupazione”.
Infine, il leader dei DK cerca forse di “recuperare” sulle esternazioni opposte del suo sindaco, parlando di una dialettica interna al movimento, anche sul tema del reddito di cittadinanza, “sul quale - dice - ci siamo confrontati da tempo e sul quale abbiamo idee e pareri diversi. E questo non credo proprio che faccia scandalo”.