Rischi del tumore, tanti studenti al Progetto Martina Lions Club di Crotone
Di fronte ad una partecipata e numerosa rappresentanza di studenti del Liceo Classico Pitagora si è celebrata un’altra importante tappa del Progetto Martina, il service con il quale il Lions Club si propone di parlare ai giovani di tutto il mondo dei rischi del tumore.
L’incontro è entrato subito nel vivo con l’intervento di Damiano Falco Presidente della Lilt sezione provinciale di Crotone che ha riassunto seppur sinteticamente e con rara modestia quali siano stati gli sforzi della Lilt nella nostra Provincia, un’associazione che soltanto nel corso dell’ultimo screening condotto nella nostra Città ha coinvolto 130 donne e tra tutte coloro che si sono sottoposte a visita, sono state riscontrate 11 diagnosi di probabile presenza di tumore, varrà la pena perciò di sfruttare il prossimo screening che avrà come obiettivo il tumore alla prostrata, promosso sempre dalla Lilt.
Il dott. Leopoldo De Martino, responsabile del progetto Lions Sight for Kids, ha evidenziato come parlare di tumore ai giovani è tutt’altro che un impegno anacronistico e deve avere come obiettivo, quello di creare una cultura della prevenzione, oggi assai carente.
Il Presidente del Lions Club Crotone Host Giancarlo Sitra ha quindi raccontato le origini del progetto Martina che parte sin dall’anno 2000 e prende il nome da una ragazza, morta giovanissima di tumore al seno che ha voluto essere ricordata dall’impegno di chi dopo di lei, raccogliendo il suo invito, si vorrà dedicare alla prevenzione dei tumori. Il testimone è stato raccolto dal Lions un’associazione che conta nel mondo 46.000.00 Club e 1.400.000 soci ed oggi il messaggio di Martina ha raggiunto tantissimi giovani, certamente salvando molte vite, un tale impegno si è rinnovato nel Liceo Classico di Crotone.
Il Presidente Sitra ha avuto così modo di ricordare come il Preside Bellusci che per 38 anni ha guidato il Liceo Classico, sia stato anche il primo Presidente del Lions Club Crotone Host, l’impegno del Club prosegue perciò nel segno di un così grande ed autorevole esempio, anche con il progetto Martina che al di là dei suoi intenti formativi, ha anche un risvolto molto concreto e diretto per come avviene per tutte le iniziative del Lions ed infatti, al termine di ogni occasione d’incontro, ai giovani partecipanti viene sottoposto un test finalizzato a conoscere il grado di acculturazione e di consapevolezza rispetto a tale terribile patologia.
Intervenendo, la dirigente del Liceo Classico Pitagora, Carmen Barbieri, ha sottolineato i pericoli e la diffusione fra i giovani del tabagismo e perciò illustrato l’importanza dei progetti in corso, attualmente perseguiti dal Liceo Classico di Crotone, miranti a far fronte a tale sempre più dilagante vizio.
La dott.ssa Tullia Prantera a cui è andato l’onere di principale è stata la destinataria di un’appassionata presentazione formulata dal dott. Nicola Di Maio, lui stesso indimenticato Primario dell’Ospedale di Crotone.
L’esposizione della dott.ssa Prantera è stata diretta e coinvolgente ed ha avuto inizio proprio affrontando lo spinoso tema del tabagismo, scopriamo così che persino il fumo passivo ci condanna ad assorbire sostanze tossiche che sono state ritrovate nelle urine di chi incolpevolmente sta vicino ad un fumatore. Una dipendenza quella del fumo unicamente psicologica e perciò, a maggior ragione, smettere di fumare appare essere una scelta sempre premiante, ove si consideri che già a distanza di 5 anni dal momento in cui si è smesso, il rischio di tumore polmonare si riduce del 50%. Anche la cannabis è “fumo” nocivo, considerando che l’80 % delle sostanze presenti in una “canna” sono sostanze sicuramente nocive e potenzialmente predisponenti al rischio tumore, oltre che deleterie sotto altri aspetti.
La dott.ssa Prantera ha avuto quindi modo di spiegare l’origine della parola cancro, una definizione che ci viene da Ippocrate, il quale aveva osservato l’evolversi di un tumore al seno di tale estensione da ricordare le chele di un granchio, il termine tumore è invece di derivazione latina, da “tumor”, gonfiore.
Sono tante le informazioni che la dott.ssa Prantera ha avuto modo di esporre pacatamente ad una platea di giovani attenti e partecipi, ne riportiamo alcune.
L’influenza dell’ambiente sulla diffusione di alcuni tipi di tumore può essere decisiva ed a riguardo, anche le abitudini alimentari e le metodiche di conservazione dei cibi incidono in modo determinante e spiegano, ad esempio, del perché una popolazione tradizionalmente longeva come la Giapponese, causa l’abitudine, coltivata in passato, di prediligere quale metodo di conservazione l’affumicatura, si sia esposta in modo significativo a d un’elevata incidenza di tumori allo stomaco, al punto tale che la popolazione giapponese emigrata in America, potendo contare su metodi di conservazione differenti e più moderni, frigorifero in testa, ha completamente invertito una simile tendenza.
Oggi tra i fattori di rischio maggiormente predisponenti tra i giovani, oltre al tabagismo vi è l’abuso nell’assunzione di alcol che espone al pericolo del cancro al fegato, alla faringe ed alla cavità orale; come pure l’obesità che predispone in modo significativo persino al tumore all’utero.
I rimedi sono oramai conosciuti e scientificamente validati, mangiare verdura cinque volte al giorno, verdura che dovrà preferibilmente essere di diverso colore, una costante attività fisica, almeno 30 minuti al giorno e la prevenzione, una prevenzione consapevole e ragionata.
Al termine dell’incontro, ascoltate le domande degli studenti, nella tradizione del progetto Martina ai tanti giovani presenti è stato consegnato il questionario teso a responsabilizzare e verificare il grado di consapevolezza delle future generazioni.