Tambaro (FI): “Rassegno le dimissioni nel rispetto dei cutresi”

Crotone Politica

Riceviamo e pubblichiamo integralmente

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“Oggi si chiude dopo 2 anni e mezzo, una parentesi politica Cutrese che non ha precedenti. Il 23 Novembre 2018 ho rassegnato le mie dimissioni, ritenendo un atto d’obbligo per potermi difendere liberamente, nel rispetto dei cittadini Cutresi che mi hanno votato.

Sono una persona seria, apprezzata dalla mia gente, che in questi anni ha dimostrato di sostenermi in tutte le competizioni elettorali e alle ultime politiche diventando il primo partito della città.

Ho deciso di rassegnare le mie dimissioni, perché ritengo che il mandato affidatomi dagli elettori sia un indirizzo politico e amministrativo che debba avere la massima funzione all’interno dell’amministrazione comunale e quindi nella massima assise quale il Consiglio Comunale, ma purtroppo debbo affermare che “nella storia della democrazia Cutrese, non c’è mai stata una amministrazione comunale così antidemocratica, frivola, chiusa al confronto e soprattutto illegittima.

L’amministrazione Divuono dopo due anni e mezzo di nulla o poco più di qualche manutenzione ordinaria, dimostra palesemente l’incapacità del confronto con le altre forze politiche e l’inesperienza nella gestione della cosa pubblica, affrontando il confronto con ogni forma di scorrettezza istituzionale, politica e umana.

Per entrare nel merito sono oltre due anni che questa maggioranza cerca di estromettere gli avversari politici, con forzature, atti d’uffici dubbi, avviando procedure di decadenza in relazione al TUEL e precisamente all’art 63, con lo scopo di eliminare un’opposizione scomoda e soprattutto attenta.

Personalmente sono oggetto di una clamorosa e paradossale sintesi di inefficienza e superficialità degli uffici comunali, quello tributi in primis con a Capo i responsabili delle aree, di un gioco alla scarico barile dove nessuno vuole prendersi la responsabilità di affermare la veridicità dei fatti e gli errori commessi e di un Sindaco con delega all’area finanziaria, abituato a non decidere mai, senza mai assumersi la responsabilità degli atti che la macchina amministrativa produce.

Forse perché il ruolo che ricopre è di avatar di qualcuno, che lo dirige e lo indirizza a piacimento. Ricevo per l’ennesima volta la ripresa dell’avvio di decadenza per tributi, nonostante abbia dimostrato che si tratti di errori di calcolo e soprattutto di attribuzioni errate di partite non dovute, con allegati prodotti dagli uffici commercio, Camera Commercio e di richieste protocollate nel 2010 e nel 2011 di rettifica dei dati.

Di tutto ciò non c’è stata alcuna intenzione da parte dell’amministrazione a rivedere tutta la vicenda e ridimensionarla ad un semplice rettifica di partita contabile, oltre tutto sulla mia trasparenza rimetto in mano al consiglio comunale in data 17 marzo 2017, con una proposta votata all’unanimità di sospensione della procedura di decadenza con condizione esclusiva “Che l’amministrazione avrebbe verificato e corretto le partite e io avrei provveduto al pagamento se spettante di eventuali debiti” sta di fatto che per il rispetto dei cittadini e da persona seria , decido di accogliere una proposta del sindaco, paga che poi eventualmente facciamo un rimborso, cosa che io feci pagando tre rate per un totale di circa 4000 euro su 5700; lo feci solo perché ritenni che poi si sarebbe chiusa questa vicenda e con le correzioni si sarebbe trattato solo di chiedere un rimborso. Invece Nulla di tutto questo, imperterriti continuano questa farsa volendo a tutti costi procedere con la decadenza.

Bene, arriviamo a capire chi è trasparente e che cosa a mio avviso sarebbe giusto attenzionare, facendo riferimento ad atti pubblici.

Art. 63 del Tuel in riferimento alla incandidabilità di un cittadino il testo cita: “colui che, avendo un debito liquido ed esigibile, rispettivamente verso il comune o la provincia o verso istituto od azienda da essi dipendenti è stato legalmente messo in mora ovvero, avendo un debito liquido od esigibile per imposte, tasse e tributi nei riguardi di detti enti, abbia ricevuto la notifica dell’avviso ex art. 46 DPR 602//73; 7”.

Ora, partendo dallo stesso principio risulta e sarà motivo di denunce alla Procura della Repubblica fare luce sulla malafede e sulle dichiarazione fasulle rilasciate da consiglieri di maggioranza in occasione della autocertificazione che attesta di non avere debiti con il Comune.

Come risulta dalla certificazione scritta del 1.7.2016 dal responsabile dell’aria dott. Celiento il quale relaziona la posizione dei consiglieri eletti, evidenziando pendenze sia con l’ente che con Equitalia.

Per tanto emerge una lista così composta:

Battaglia Anna (vice Sindaco con delega alla legalità) “alla data odierna ha presso il comune ed Equitalia il seguente debito … Bonifazio Stella (assessore con delega all’istruzione) “alla data odierna ha presso il comune ed Equitalia il seguente debito … Bruno Antonia (consigliere) “alla data odierna ha presso il comune ed Equitalia il seguente debito … Colosimo Emilio (assessore con delega turismo) “alla data odierna ha presso il comune ed Equitalia il seguente debito …, indagato per falso … Gaetano Giuseppina (consigliera) “alla data odierna ha presso il comune ed Equitalia il seguente debito … Lanatà Domenico (ufficiale di governo San Leonardo) “alla data odierna ha presso il comune ed Equitalia il seguente debito … Menzà Antonio (Ufficiale di governo Steccato di Cutro) “alla data odierna ha presso il comune ed Equitalia il seguente debito … Villirillo Raffaele (consigliere) “alla data odierna ha presso il comune ed Equitalia il seguente debito.

Si rileva dalle certificazioni del dirigente che i seguenti consiglieri tutti di maggioranza alla data del 1/07/2016 avevano pendenze con Comune ed Equitalia per tributi e che per il rif. dell’art. 63 del Tuel avendo debiti con l’ente erano incandidabili, oltre tutto altri consiglieri vivendo in abitazioni di proprietà di parenti o genitori dei quali risultano morosità pregresse, aggiungo che anche il Sindaco Divuono aveva un debito a sua dichiarazione in Consiglio Comunale, che ha saldato solo dopo la proclamazione.

In una situazione come questa surreale c’è da sottolineare che risulta dagli atti che gli unici candidati al consiglio comunale di Cutro che hanno fatto richiesta ufficiale dell’attestazione della assenza di debiti con il comune rilasciata con esito positivo ai fini della candidabilità siamo stati io e Oliverio.

Da quello che emerge la proclamazione del consiglio risulta essere illegittima perché i consiglieri non avevano i requisiti di candidabilità. In virtù di tale situazione hanno pensato bene di correre ai ripari invitando tutti i loro consiglieri di andare a pagare le pendenze entro Ottobre 2016, con una precisazione che per quanto riguarda alcuni secondo gli uffici ci siano ancora situazioni aperte che stanno tenendo nascoste.

L’imparzialità e la furbizia di questa maggioranza non ha eguali, il loro atteggiamento e utilizzo della cosa pubblica sembra quasi improntata solo ed esclusivamente su interessi di natura personale. Si evince sempre dagli atti quale sia l’intento amministrativo, una delle prime delibere è stato l’affidamento per l’acquisto di alcuni mezzi ad una azienda riconducibile al genero del sindaco, con un evidente costo maggiore rispetto ad altre aziende che trattavano gli stessi mezzi.

Come secondo quanto sollevato nei diversi consigli comunali, non si spiegano tutti quegli affidamenti diretti per la gestione informatica, cancelleria, lavori di manutenzioni, tutti spesso riconducibili ad amici e parenti degli amministratori, spesso scelti con la procedura dei preventivi più bassi (opinabili nel merito).

Per passare alla famosa questione dell’asilo nido, questione pungente sollevata anche in consiglio comunale, dove emerse che prima del bando c’era un elenco di persone proposte alla cooperativa che poi ha vinto l’appalto, vicine alla maggioranza e in alcuni casi parenti diretti degli assessori o dei consiglieri di maggioranza che oggi lavorano presso l’istituto.

Proseguiamo con la vicenda rifiuti dove ancora non si sa bene per quale motivo non sia stato completato dopo circa un anno l’espletamento della gara per l’affidamento della raccolta dei rifiuti, parcheggiata alla SUA della provincia di Crotone e si continua ad andare avanti ad affidamenti diretti.

Sarà una coincidenza ma il personale assunto dall’azienda che svolge il servizio, quasi nella totalità risulta vicino alla maggioranza, tra amici e parenti, qualcuno direbbe “ma si tratta di una ditta privata”: certo, ma ci piacerebbe sapere quale sia stato il criterio di selezione considerando questa coincidenza di soggetti riconducibili alla maggioranza.

In ultimo altri temi importanti questione Caserma militare, della quale ancora non è dato saper cosa intendono fare, l’unica proposta discussa in consiglio e argomentata dal sindaco, di un gruppo di suoi amici con a capo un professore universitario di un gruppo di grandi imprenditori, dei quali si scopre che erano semplici lavoratori e molti con aziende appena aperte privi di nessun titolo di eccellenza o professionalità che non ci fossero sul territorio, con lo scopo di realizzare un progetto di smart city molto generico ma con un punto chiaro e ben nascosto nella relazione riguardando la possibilità di fare un centro di seconda accoglienza.

Sarà una casualità ma l’amministrazione chiede pubblicamente ai cittadini di rendere a chi fosse disponibile manifestazione d’interesse per la locazioni di immobili di proprietà finalizzati a progetti Sprar, progetti dei quali alcuni consiglieri hanno dimostrato un certo interesse.

Passando alla ultima nota vicenda del concorso dei vigili successivamente annullato con una dichiarazione di una gravità inaudita con la quale si attesta che non è stata garantita la par-conditio a tutti i candidati: come volendo implicitamente dire forse era indirizzato a qualcuno.

Questa vicenda infatti ha sollevato grandi perplessità per la rocambolesca storia di come si è svolto questo concorso, privo di regolamentazione nella pubblicazione e successivamente nel metodo di attribuzione dei punteggi ai candidati e proprio tra questi, prima escluso e poi di nuovo con una nuova graduatoria ammesso, appare il coniuge di una consigliera e anche come per tutte le altre cose la casualità vuole che siano coinvolti parenti o persone vicine alla maggioranza.

Concludo con una mia personale considerazione della quale mi assumo ogni responsabilità senza alcuna paura di smentita , Cutro non ha mai avuto una amministrazione comunale che non tutelasse i cittadini in tutti i suoi diritti, se pensiamo al fatto che anche nel famoso processo Aemila, nel quale nonostante le sollecitazioni del gruppo di FI al sindaco affinché il Comune si costituisse parte civile a difesa dei suoi cittadini, dipinti dai media nazionali, come un concentrato di criminali che hanno invaso l’Emilia Romagna, senza alcuna distinzione, infangando la nostra dignità .

E di questo nemmeno un comunicato, una visita istituzionale in Emilia, nulla nell’interesse dei cutresi ma solo tanto silenzio.

Per tutte queste ragioni, per la continua emergenza idrica ormai diventata una costante da terzo mondo, per la mancanza di politica, la mancanza di rispetto istituzionale, la mancanza di dialogo con i cittadini, ho deciso di dimettermi, perché convinto di non essere nella giusta assise per la quale sono stato eletto; certo continuerò a fare il mio dovere anche dalla parte di cittadino e uomo di partito ma personalmente attenderò che si chiuda questa brutta parentesi e che possa presto ritornare la politica sinora inesistente, nel frattempo sosterrò le mie candidate in consiglio comunale Roberta Tallarico e Sarcone Sara, che subentrerà al mio posto e che sicuramente rappresenteranno egregiamente il gruppo di Forza Italia in consiglio comunale.”

Massimo Tambaro (FI Cutro)

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