Russo e Calabrò a Roma per il “Country report 2019”

Catanzaro Attualità

La Rappresentanza di Roma della Commissione Europe ha organizzato un dibattito pubblico sul tema “L'economia italiana vista dall'Europa - Presentazione del "Country Report 2019", al quale hanno partecipato esperti della Commissione e delle Istituzioni nazionali, al fine di approfondire il contenuto e le implicazioni della Relazione sull'Italia. Il dibattito si è svolto il 1° aprile scorso allo Spazio Europa di Roma.

Per la Regione Calabria hanno preso parte al dibattito il Vicepresidente, Francesco Russo e il Dirigente Generale della Programmazione Nazionale e Comunitaria, Tommaso Calabrò. La presenza della Regione è stata necessaria da una parte per presentare le proposte della Calabria e dell’altra per assumere informazioni da trasferire ai cittadini e a tutto il partenariato per sviluppare al meglio la prossima programmazione e non interrompere un percorso fecondo di risultati della programmazione attuale.

L’incontro è stato organizzato in due sessioni. Nella prima parte, in cui è stato presentato il “Rapporto Paese 2019 - L'economia italiana vista dall'Europa”, sono intervenuti: Marco Buti, Commissione Europea, DG Affari Economici e Finanziari; Manuela Geleng, Commissione Europea, DG Occupazione, Affari Sociali e Inclusione; Marc Lemaître, Commissione Europea, Politica Regionale e Urban.

Il direttore generale della DG Affari Economici Marco Buti ha evidenziato che “in Italia c’è un grosso tema di qualità della finanza pubblica e all’interno di esso c’è un problema di qualità degli investimenti. Serve un nuovo approccio al sistema di welfare, oggi troppo familistico, con pesanti ricadute di inefficienza e di iniquità. Purtroppo le riforme che si stanno attuando in Italia non vanno in questa direzione da noi auspicata” (Il Sole 24 Ore).

Buti, insieme ai colleghi Manuela Geleng e Marc Lemaitre, direttori delle Dg Occupazione (Empl) e Politiche regionali (Regio), ha illustrato il Country Report 2019 sull’Italia, approvato nelle scorse settimane, e con esso l’allegato D, con le priorità d’investimento e gli indirizzi «non esaustivi» su come dovrebbero essere spese le risorse Ue del periodo 2021-2027: 38 miliardi a prezzi costanti per l’Italia tra Fesr e Fse.

La seconda parte dell'incontro è stata dedicata alla politica di coesione: dopo la presentazione dei principali risultati del corrente periodo di programmazione, i rappresentanti della Commissione hanno introdotto il periodo 2021-2027 e hanno presentato le priorità d'investimento identificate per l’Italia nel Country report (allegato D).

Nel suo intervento, il direttore delle Politiche Regionali e Urbane, Lemaitre, ha richiamato i 5 obiettivi di policy che costituiranno i riferimenti per la prossima programmazione: obiettivo 1: Un'Europa più intelligente - Trasformazione industriale innovativa e intelligente; obiettivo 2: un'Europa a basso tenore di carbonio e più verde - transizione energetica pulita ed equa, investimenti verdi e blu, economia circolare, adattamento climatico e prevenzione dei rischi; obiettivo 3: un'Europa più connessa - Mobilità e connettività Ict; obiettivo 4: un'Europa più sociale - Attuare il pilastro europeo dei diritti sociali; obiettivo 5: un'Europa più vicina ai cittadini, promuovendo lo sviluppo sostenibile e integrato di aree urbane, rurali e costiere e di iniziative locali.

Successivamente è intervenuta il capo di gabinetto del ministero per il Sud, Valeria Capone, che ha ribadito alcuni punti focali italiani, tra cui quelli sulla macrocondizionalità e sulla revisione di medio termine perché rischia di ridurre le risorse per i territori. In vista dei programmi, ha indicato «quattro temi unificanti» che il governo intende “intersecare con i cinque obiettivi tematici proposti dalla Commissione: 1) lavoro di qualità per giovani e donne; 2) protezione del territorio e risorse naturali; 3) omogeneità e qualità dei servizi per i cittadini; 4) cultura come veicolo e spazio di coesione.

Nel suo intervento nel dibattito, il professor Russo, ha sottolineato alcuni elementi chiave da mettere in campo per costruire un ponte tra la programmazione 2014-2020 e quella 2021-2027 al fine di evitare salti e chiusure come si è registrato nei precedenti passaggi di programmazione ad esempio da 7-13 a 14-20, garantendo così continuità.

Gli elementi chiave riguardano lo Stato Italiano e la Commissione, che devono trovare il modo di richiedere identica documentazione agli enti attuatori per la stessa tipologia di progetto, ad esempio per l’efficientamento energetico di una scuola i documenti devono essere gli stessi, sia per fondi statali che europei, in questo modo si introdurrebbe un importante elemento di semplificazione; finanziare la progettazione definitiva in alcuni precisi settori, anche senza avere le risorse per la realizzazione dell’opera; finanziando la progettazione, e quindi predisponendola durante il 2019 ed il 2020, si arriverebbe al 2021 (nuova programmazione) pronti per andare in appalto.

Questi due elementi costituirebbero un primo ponte tra le due programmazioni. Il Direttore Lemaitre ha assicurato che si sta lavorando per eliminare lo stop and go introducendo la possibilità di anticipare le progettazioni del programma 21-27 all’anno 2020.

Il Vicepresidente Russo ha quindi richiamato due percorsi della Regione Calabria, uno emblematico ed uno paradigmatico per le programmazioni attuale e futura. Il primo riguarda il modello Scuole della Regione Calabria, ovvero l’attenzione che la Giunta Regionale ha voluto dare al tema della sicurezza degli edifici scolastici; ha premesso che su circa 3000 scuole presenti nel territorio nazionale in zona sismica 1, ben circa 1500 sono in Calabria.

La Calabria con scelte decise quali graduatoria unica tra fondi regionali, nazionali ed europei e adeguamento, sta sostenendo già 534 interventi e ne ha in corso altri 200, inoltre dal proprio magro bilancio ha inserito 188 milioni, arrivando così a circa metà degli edifici. In questo percorso, se si attivassero i due elementi di continuità prima richiamati, la Calabria potrebbe adeguare tutto entro i primi anni della nuova programmazione: prima regione in Italia ed in Europa.

Il percorso paradigmatico è quello ambientale. La Calabria sta investendo, ancor prima della programmazione europea, sull’obiettivo green delle città e in particolare sulla City Logistics. La City logistics è una delle 10 misure previste dal Piano Regionale dei Trasporti per le Aree Urbane e riguarda la distribuzione delle merci nei centri urbani.

La Regione Calabria vuole perseguire l’obiettivo dell’UE di realizzare una logistica urbana a zero emissioni di CO2 entro il 2030, promuovendo politiche di tipo cooperativo tra Regione, Comuni, distributori, esercenti e cittadini. L’intento della Regione Calabria è migliorare l’accessibilità, innalzare il livello di vivibilità e tutelare la salute della collettività delle aree urbane, adeguando l’efficienza della distribuzione. Si auspica che queste politiche ancora non marcatamente presenti nella programmazione 14-20, siano previste nella prossima.