Saluto romano. Galdieri non ci sta e si difende: “gesto naturale, polverone sollevato ad arte”
“La foto in questione è un fermo immagine di braccia in movimento in gesto di saluto; il mio braccio non è teso, non mostro il palmo verso il fotografo, né infine la mia posizione è sull'attenti; non mi appartiene alcuna storia di vicinanza all’ideologia del partito fascista.”
Non ci sta Valentina Galdieri alla ridda di polemiche esplose dopo che su Facebook era apparsa una sua foto insieme ad altre persone nella quale venivano ritratti con la mano tesa quasi a voler mimanare un presunto saluto di fascista memoria (LEGGI).
L’assessore crotonese alla Cultura ha voluto dunque prendere carta e penna e spiegare personalmente l’accaduto, che risale a venerdì sera in occasione delle prove per la realizzazione della kermesse dell’evento di presentazione del progetto “Antica Kroton”.
La Galdieri liquida il “caso” come un “assurdo vespaio che si è innescato per una foto” sostenendo pertanto di “aver definitivamente chiarito ogni cosa” annunciando anche che si difenderà “in tutte le sedi (ivi espressamente quella giudiziaria) qualora ignobili strumentalizzazioni dovessero ancora ripetersi, tanto da parte dei giornalisti, politici che di chiunque altro”.
La tesi dell’assessore pitagorico è che “questo polverone sia stato artatamente sollevato al solo fine di distogliere l'attenzione della città dalla presentazione di un progetto così importante, antica Kroton, sul quale questi non sarebbero riusciti altrimenti a parlar male”.
Poi difende il gesto ritratto nell’immagine come “naturale e spontaneo” ed “identico a quello che ognuno di noi senza eccezione alcuna, compie almeno 10/20 volte nell'arco di una giornata e per tutti i giorni. Niente di più”.
Infine conclude volendo addirittura ringraziare chi l’abbia attaccato “che - sostiene - ha ritenuto la cittadinanza crotonese talmente sciocca da abboccare a tali falsi scoop, perché ciò mi ha permesso di ricevere un enorme quantità di attestati di stima da parte di persone, molte delle quali non conoscevo, e che ringrazio”.