Intelligence artificiale sul piano globale, ne parla Caligiuri a Chieti
“Le priorità potrebbero essere rappresentate dall’intelligenza artificiale sul piano globale e dal disagio sociale a livello nazionale”.
Questo il messaggio nella relazione che il Direttore del Master in Intelligence dell’Università di Rende Mario Caligiuri ha tenuto stamattina a Chieti in occasione del convegno “Il futuro dell’intelligence”, organizzato nell’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara.
Caligiuri è intervenuto insieme al sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo, il capocentro della Cia in Italia dal 2003 al 2008 Robert Gorelick e il vice capo del Comando Interforze per le Operazioni Cibernetiche del Ministero della Difesa (Cioc) Ferdinando Munno. I lavori, coordinati dal Capo Redattore dell’Ansa di Abruzzo e Molise Elisabetta Guidobaldi, sono stati introdotti dai saluti del Rettore dell’Ateneo Abbruzzese Sergio Caputi e dal Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio.
La relazione introduttiva è stata tenuta da Antonio Teti, dall’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara, che ha promosso questo importante appuntamento scientifico. Nel corso del suo intervento Caligiuri ha sostenuto che “l’intelligenza artificiale rappresenta un settore strategico nell’attività dell’intelligence, in quanto il suo controllo potrebbe determinare i nuovi assetti dell’ordine mondiale".
"Inoltre, occorre considerare che in Occidente l’intelligenza artificiale è sviluppata principalmente dai privati, determinando una situazione che potrebbe essere fuori controllo sulle sue conseguenze sociali”.
Per quanto attiene l’ambito nazionale ha affermato che “il disagio sociale potrebbe essere crescente nel prossimo futuro, rappresentando non solo un problema di ordine pubblico ma di sicurezza nazionale. Gli indicatori sono numerosi, evidenziati anche nell’ultima Relazione al Parlamento del Sistema delle Informazioni per la Sicurezza della Repubblica: dagli attentati all’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e alle agenzie di lavoro interinale di Lecce e Rovereto, dalle contestazioni No Tap all’attività degli insurrezionalisti.
A queste di aggiungano le tensioni dei primi mesi di quest’anno che, tra gli altri, hanno coinvolto gli anarchici e i centri sociali a Torino, i pastori sardi, gli attivisti di Anonymus che hanno lanciato attacchi informatici, insieme a segnali che quotidianamente aumentano e si manifestano in tutta la penisola”.