Nomine Commissari, il presidente Oliverio: “Elenco mortificante, solo un calabrese”
Mortificazione delle professionalità calabresi e l’aumento di 50 mila euro al mese di indennità, più 20 mila di spese per le missioni.
Sono questi i perni centrali dell’accusa che il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, rivolge alla nomina dei commissari delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi.
Tra le persone della lista figura soltanto un calabrese. L’elenco dei nominativi presentati della Struttura Commissariale comprende infatti sette nominativi di cui uno solo e della nostra regione.
Si tratta di Gianluigi Scaffidi, 68 anni, che andrà a guidare l’Asp di Vibo Valentia. Quella di Cosenza avrà come commissario Antonino Candela, palermitano di 54 anni, mentre per l’Azienda Ospedaliera di Cosenza è stata indicata Giuseppina Panizzoli di Bergamo, 53 anni.
L’Azienda sanitaria di Catanzaro sarà affidata invece a Renzo Alessi, padovano di 64 anni. Per Crotone è previsto l’ingresso come commissario di Gilberto Gentili, 61 anni di Pesaro.
Per la gestione dell’Asp reggina è in arrivo il tarantino Massimo Annicchiarico, 61 anni. L’altra donna in elenco è la romana Isabella Mastrobuono che guiderà l’azienda ospedaliera universitaria Mater Domini di Catanzaro.
GOVERNATORE: “SI EVITI LA FARSA”
Parole dure, quelle del governatore, che ha mal digerito il Decreto Calabria, con cui il ministro della salute e il Governo si sono assunti “la responsabilità di estromettere la Regione con un atto incostituzionale”, sbotta il governatore.
“Si eviti la farsa – aggiunge il presidente della Giunta - e si risponda ai calabresi con atti concreti in direzione del superamento di una situazione inaccettabile. Il nostro unico interesse è dare alla Calabria servizi sanitari qualificati per la tutela e la cura della salute dei calabresi”.
Oliverio quindi sostiene che “la vera ed unica ragione per cui il Ministro alla Salute Grillo ha proposto il Decreto Legge sulla sanità calabrese, è quella di appropriarsi anche dei poteri di nomina dei Commissari delle Aziende sanitarie”.
“Il Governo nazionale, dopo circa 10 anni di gestione commissariale attraverso la quale ha gestito la sanità calabrese sostituendosi alle funzioni costituzionalmente attribuite alle Regioni, con la approvazione di questo Decreto – sbottta - si appropria anche del potere di nomina dei Commissari, unica funzione rimasta in questi anni in capo alla Regione”.
Il presidente della Calabri ha inoltre ricordato di aver già espresso la “netta valutazione preoccupata e negativa su detto Decreto Legge. Ho detto in quella sede istituzionale che non siamo interessati a nomine ma alla qualificazione ed al rafforzamento dei servizi sanitari”.
Necessità che a suo dire “non trova spazio nel Decreto Legge”. “Oggi - afferma - per coprire una spregiudicata operazione di potere si chiede un parere trasmettendo un elenco di nomi (d'altronde questo è il senso della trasmissione di un elenco di nomi e non già la ricerca di una intesa) sui quali maldestramente si pensa di camuffare un coinvolgimento della Regione”.