Droga: operazione “Zefiro” nel catanzarese, sentenza 1 marzo
È prevista per il primo marzo prossimo la sentenza nei confronti dei sei imputati coinvolti nell'operazione antidroga dei carabinieri di Soverato e Catanzaro, nome in codice "Zefiro". L'udienza di oggi davanti al tribunale collegiale di Catanzaro (presidente Adriana Pezzo, a latere Giovanna Mastroianni e Francesco Tallaro) e' stata dedicata alle arringhe dei numerosi difensori - l'ultimo discuterà la prossima volta -, prima del rinvio per la decisione. Gli imputati di "Zefiro" sono chiamati rispondere dell'accusa di aver partecipato a un'associazione a delinquere dedita al traffico e allo spaccio di droga, e per questo sono finiti in manette a giugno 2006, quando scattò il blitz dei carabinieri, al termine dell'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia basata su due anni di investigazioni, che rappresentarono una "costola" della più ampia indagine "Mythos" diretta contro il clan Gallace-Novella di Guardavalle (Cz). Ed infatti proprio uno dei presunti affiliati alla cosca, che al tempo di "Zefiro" si trovava ai domiciliari per via del precedente blitz, e' stato identificato dagli investigatori come l'organizzatore e il promotore della presunta associazione dedita al traffico di droga. Si tratta del 35enne Piero Folino che, da quella casa di San Sostene in cui si trovava ristretto, avrebbe creato e diretto una rete di corrieri e spacciatori che nel Soveratese, e soprattutto nel periodo estivo, avrebbero smerciato l'hashish, l'eroina e la cocaina reperite nel Reggino. Per gli imputati il pubblico ministero ha chiesto pene per un totale di 76 anni di galera, sollecitando i giudici a condannare a 25 anni Pietro Folino, a 15 anni Salvatore Folino, a 9 anni e 4 mesi Rodolfo del Sorbo, a 6 anni e 18.000 euro di multa Francesco Procopio, a 8 anni e 8 mesi Antonietta Scozzafava, a 12 anni Vitaliano Sinopoli.