Prestito con interessi al 25% e casa e sala giochi a “garanzia”: in carcere presunto usuraio
Un prestito di 4 mila euro si sarebbe trasformato in una vera e propria angoscia per un disoccupato reggino che, in difficoltà economiche, si sarebbe rivolto ad una persona per ottenere il denaro ma a condizioni usuraie, ovvero ad un tasso d’interesse mensile del 25 per cento.
La vicenda ha portato oggi all’arresto del presunto “strozzino”, un 65enne di San Ferdinando, Vincenzo Nasso, che stamani è stato raggiunto da un ordine di carcerazione emesso dal Gip/Gup del Tribunale di Palmi.
Il provvedimento arriva dopo le indagini condotte dalla Sezione Operativa dei Carabinieri del Norm di Gioia Tauro e della Stazione locale - sotto la direzione del Procuratore Ottavio Sferlazza e del Sostituto Daniele Scarpino - ed avviate a seguito di una denuncia presentata da una cittadino di San Ferdinando, nel mese di maggio scorso.
L’uomo, dicendosi stanco delle continue richieste di denaro che gli sarebbero state avanzate da Nasso ha così deciso di rivolgersi ai militari.
Quest’ultimi, come dicevamo, hanno iniziato ad investigare - sia utilizzando i tradizionali metodi d’indagine che quelli cosiddetti “tecnici” - e sono giunti oggi alla conclusione di aver raccolto dei gravi indizi a carico del 65enne.
Secondo gli investigatori quest’ultimo avrebbe approfittato dello stato di bisogno in cui versava la vittima, da tempo disoccupata, e dopo avergli concesso nel febbraio scorso un finanziamento di 4 mila euro, si sarebbe fatto promettere dapprima e anche dopo degli interessi usurari del 25% mensile oltre che la consegna di assegni in bianco.
In seguito Nasso, per farsi pagare il prestito e gli stessi interessi, con minacce continue e crescenti, avrebbe chiesto della documentazione che attestasse la proprietà di un immobile della famiglia della presunta vittima e poi le chiavi di una sala giochi che quest’ultimo gestiva.
Un episodio questo, che è stato registrato e monitorato in diretta dai carabinieri che ne hanno ripreso le fasi con telecamere e microfoni, cogliendo sul fatto l’indagato.
Nasso, dopo gli degli adempimenti di rito, è stato rinchiuso nella Casa Circondariale di Reggio Calabria.