Enoteca regionale, Lorecchio al centrosinistra: abbassiamo l’ascia di guerra
“Le reazioni di alcuni esponenti del centrosinistra in merito all’approvazione della legge che ha istituzionalizzato l’Enoteca regionale stanno davvero scadendo in un modo di fare politica assai provinciale e, a tratti, del tutto mistificatorio. Si tratta di una politica di piccolo cabotaggio, semplicistica e sicuramente poco proiettata al futuro”.
Esordisce così in una nota stampa Umberto Lorecchio, coordinatore provinciale del Pdl di Crotone.
“L’invito che rivolgiamo alle forze d’opposizione è quella di aprire un confronto serio e leale sulle problematiche che affliggono il territorio e la Calabria. Di chi sia la primogenitura del provvedimento dell’Enoteca regionale, del resto – prosegue Lorecchio - sono gli stessi atti a dirlo, tutti contrassegnati da date ben precise e da attori istituzionali del centrodestra alla Regione attualmente guidata dal governatore Peppe Scopelliti. Sì, perché questo va anche ben esplicitato: l’Ente competente in materia, fino a prova contraria, era ed è la Regione Calabria e non la Provincia di Crotone. Gli atti risalenti al 2008 che l’On. De Masi nei precedenti comunicati menzionava erano e sono puri atti di indirizzo e abbiamo visto a ciò che hanno sortito con l’allora Giunta Regionale guidata da Loiero”.
“È vero – continua il coordinatore provinciale del PDL - il centrosinistra ha avuto un’occasione per istituire l’Enoteca regionale, ma l’ha spedita a Bruxelles assieme all’europarlamentare Mario Pirillo che non volle nemmeno discutere in commissione la proposta di legge presentata dal consigliere regionale del Pdl, Salvatore Pacenza, per i soliti motivi campanilistici”.
“Evitiamo sterili polemiche propagandistiche – prosegue - che, sicuramente, non portano risultati al nostro territorio. Dimostriamo di essere una classe dirigente matura e in grado di attuare ciò che sventoliamo e propagandiamo normalmente in campagna elettorale. E’ possibile che non riusciamo a capire che ai cittadini non interessa l’eventuale “primogenitura”. E’ possibile che siamo talmente distaccati dalla realtà da non capire che la gente è talmente disinnamorata, sempre più apatica e sempre più distante da questo modo di fare politica. Oggi abbiamo bisogno di uscire dall’isolamento, dall’arretratezza in cui verte la nostra Provincia e per far ciò necessita uno sforzo collettivo. Abbassiamo l’ascia da guerra perché non fa bene a nessuno e facciamo fronte comune, senza retorica e senza demagogia, nell’ascoltare e dare risposte ai bisogni della collettività. L’elettorato – conclude Lorecchio - al contrario di quanto si possa pensare, non è più facilmente manipolabile come credono alcuni avventori della politica. Dimostriamo di essere capaci a raccogliere la sfida del presente”.