Estorsioni, Libera: imprenditore di Nicotera esempio di riscatto e coraggio

Vibo Valentia Attualità

Il coordinamento di Libera Vibo Valentia intende esprimere la massima solidarietà e vicinanza all’imprenditore di Nicotera, Carmine Zappia, che grazie alla sua denuncia ha premesso ai Carabinieri della Compagnia di Tropea, coordinati dalla Dda di Catanzaro, di arrestare Alfonso Cicerone e Antonio Mancuso, esponenti di spicco dell’omonimo clan (GUARDA IL VIDEO).

“Una vicenda quella del signor Zappia – si legge in una nota del Coordinamento di Libera Vibo Valentia - che deve diventare un esempio di riscatto e coraggio da seguire, un monito contro la rassegnazione perché dimostra che certi nomi non sono poi così impronunciabili e l’arroganza di questi criminali è solo un velo dietro il quale si cela una vigliaccheria senza pari.

Non possiamo e non dobbiamo lasciare soli quei commercianti ed imprenditori che decidono di rompere il muro del silenzio, per rivendicare ciò che gli spetta: il diritto al lavoro libero e indipendente da condizionamenti mafiosi ed essere gli unici titolari del risultato della propria attività”.

“Grazie alle storie di coraggio, come quella del signor Zappia, - si legge ancora nel comunicato - possiamo vincere questa lotta senza trincee contro la criminalità organizzata, solo se, ovviamente, accanto al lavoro encomiabile delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, punti di riferimento fondamentali, si crea una comunità attenta e vigile che decide da che parte stare, oltre i compromessi e i complici silenzi.

E’ necessario, oggi, supportare le attività economiche di chi decide di denunciare attraverso un consumo critico e responsabile che possa creare una rivoluzione socio-economica per costruire spazi di economia legale e affermare i principi di una società eticamente orientata. Per tali motivi, abbiamo voluto estendere a livello regionale la campagna “La libertà non ha pizzo” che ha come obiettivo quello di creare una rete solidale tra coloro i quali, commercianti ed imprenditori, hanno deciso di non abbassare la testa davanti alla protervia mafiosa, tra le sue priorità infatti, l’opposizione al racket e all’usura mediante strategie di contrasto fondate su metodi non violenti e sulla tutela del libero esercizio dell’attività di impresa”.

“In una provincia come la nostra, con elevati tassi di povertà e di disoccupazione giovanile, - continua la nota dell’associazione di promozione sociale presieduta da don Luigi Ciotti - il cuore della lotta alla ‘ndrangheta si gioca sulla difesa del lavoro libero e del diritto di fare impresa. Ed è per questo che rivolgiamo un accorato appello alle associazioni di categoria affinché escano dal silenzio, prestando la massima vicinanza, supporto e tutela agli operatori economici e sociali da loro rappresentati, vittime di un fenomeno, quello dell’usura e dell’estorsione, che nel territorio vibonese registra delle percentuali tra le più alte d’Italia, e tutto ciò a dispetto del bassissimo numero di denunce che ci restituiscono l’immagine “illusoria” di un’isola felice”.

“In tale contesto, - si legge - la potenza della parola di chi denuncia diventa dirompente ed assume un valore simbolico di estrema importanza perché dimostra che ribellarsi si può per recuperare la dignità violata e quel senso di umanità calpestata dall’arroganza mafiosa. Un coraggio che può diventare forza travolgente se non rimane isolato ma riesce a coinvolgere i tanti imprenditori e commercianti che ancora vivono una situazione di sudditanza e libertà negata”.

“Ecco perché, oltre la nostra vicinanza,- si legge infine - esprimiamo immensa gratitudine al signor Zappia perché con la sua denuncia permette a tutti noi di essere più liberi e sicuri nel nostro territorio. Un’attestazione di gratitudine che deve provenire anche da parte delle generazioni più giovani, le quali hanno bisogno, in un tempo fatto di slogan e parole vuote, di esempi credibili e storie di resistenza tangibili per rafforzare i propri ideali e continuare a credere nel riscatto di questa terra.”