Commissariamento Pd, è caos a Crotone: in 14 si sospendono, anche la presidente
“Ci autosospendiamo dagli organismi politici cittadini, usciti dal congresso del 2017, mettendoci i nomi e la faccia, diversamente dai famosi 300, che pare abbiano consegnato la tessera per protesta ( dove? a chi? ) a causa del commissariamento. Tessere che fanno parte di un tesseramento, passato alla storia del Partito Democratico crotonese come quello dell'elenco telefonico, approvato dall'organismo regionale e non provinciale, senza alcun controllo e con defunti inclusi”.
È quanto scrivono Manuela Asteriti, Rosanna Barbieri, Cinzia Calizzi, Sergio Contarino, Pasquale Greco, Francesco Livadoti, Enzo Mano, Anna Melillo, Salvatore Murano, Antonio Papa, Alessandra Pupo, Paola Proto, Vincenzo Scalera, Peppino Vallone, ormai ex membri del Partito democratico di Crotone.
Il gruppo si riferisce alla vicenda del commissariamento del Pd e poi alla sua revoca. Il tutto in meno di una settimana. Per i dimissionari “a Crotone il Pd, con tutte le distinzioni esistenti al suo interno, con tutte le difficoltà politiche in cui si trova a vivere, viene utilizzato. E viene utilizzato anche da un commissario regionale, vero esempio di linearità e coerenza nei comportamenti, che si è subito adeguato, nonostante le sbandierate voglie di autonomia, nel maldestro tentativo di mantenere gli sgangherati equilibri regionali”.
Per il gruppo il modo di fare di Graziano non farà altro che complicare “i rapporti all'interno del PD di Crotone, da molto tempo in agonia politica, e terremotato prima dal commissariamento e poi dal ritiro dello stesso in meno di una settimana. Per i firmatari la motivazione è rintracciabile nella “sua presa d'atto delle posizioni espresse dal gruppo dirigente di Crotone, che hanno contribuito a fugare ogni dubbio sulla linea politica. Sarebbe stato opportuno esplicitare cosa è stato chiarificatore a tal punto da farlo retrocedere rispetto alla posizione iniziale, che cosa è cambiato per lui rispetto a solo quattro giorni prima”.
Per il gruppo, “l'impressione è che la sua analisi della questione Crotone è stata superficiale e facilona, tanto che non si è per nulla premunito di informazioni, facilmente accessibili, da cui risulta evidente che il PD è da tre anni in Consiglio Comunale in una palese maggioranza con chi lo ha battuto nelle ultime amministrative. Come può Graziano scrivere che, pur giudicando alcune reazioni eccessive e immotivate ha preso atto che è stato fugato ogni dubbio nel rapporto con l'amministrazione Pugliese, della quale, di concerto con il partito provinciale, siamo nettamente all'opposizione”.
Poi la richiesta e l’auspicio: “l'unica cosa da fare per Graziano adesso sarebbe forse consegnare nelle mani di Zingaretti le sue dimissioni, magari dopo aver chiesto scusa ai crotonesi e motivando le ultime scelte a quei dirigenti e tesserati dem che avevano sperato in un minimo di chiarezza nel caos politico crotonese, un caos in cui chi guarda dal di fuori addirittura non riesce a distinguere compagini antagoniste nelle ultime elezioni amministrative”.