Lascia nel bagno uno zainetto, i cani fiutano la coca: arrestato corriere della droga
Poco più di un chilo e mezzo di cocaina purissima è stata intercettata e sequestrata dagli uomini della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, impegnati in un’attività ordinaria di controllo, che hanno anche arrestato in “quasi-flagranza” il presunto “corriere” della droga, un 25enne (V.G. le sue iniziali), residente nell’area jonica della provincia.
Come dicevamo, i militari stavano eseguendo un più ampio piano straordinario di controllo economico-finanziario del territorio, disposto dal Comando Provinciale delle fiamme gialle, e che prevede il monitoraggio delle aree e degli snodi stradali, ferroviari e marittimi più “a rischio”, oltre che di alcune attività commerciali locali.
In questo contesto, le unità cinofile utilizzate nelle attività antidroga presso il Terminal degli aliscafi che collegano a Messina, hanno fiutato - all’interno del bagno della sala d’aspetto - uno zaino che si è poi scoperto contenesse due panetti.
La sostanza polverosa, bianca, e del peso complessivo lordo di circa 2 chili, dopo un esame speditivo di drop-test, è infatti risultata essere della cocaina.
Grazie alla prontezza investigativa dei finanzieri, sono state subito estratte e visionate le immagini del circuito di videosorveglianza del Terminal reggino, per cercare di risalire al proprietario dello zaino e ricostruirne gli spostamenti.
Dalle registrazioni, infatti, è stato possibile estrarre un frame che ha consentito di identificare il 25enne, scoprendo che non si era imbarcato sulla motonave diretta sulle coste insulari, e così facendo scattare le sue ricerche nei Terminal ferroviari, stradali e navali, anche presso la sede di Villa San Giovanni.
Nonostante le grandi difficoltà dovute, in parte, anche alla maggiore affluenza di pellegrini verso la città reggina in occasione delle feste Mariane, la profonda conoscenza del contesto urbano le intuizioni investigative dei militari, ha consentito di intercettare il giovane per le vie vicine al porto dello Stretto e così arrestarlo.
Su disposizione del Pm di turno della Procura cittadina, coordinata dal Procuratore Capo Giovanni Bombardieri, il “corriere” è stato portato nella Casa Circondariale di “Arghillà”. Dopo l’udienza di convalida la misura cautelare a suo carico è stata poi convertita nei domiciliari.