In casa un laboratorio di sintetiche e smart drugs, quattro indagati: in arresto due fratelli

Reggio Calabria Cronaca

Un vero e proprio laboratorio artigianale ed “a conduzione familiare” dove di producevano di droghe sintetiche di “altissima fattura”, così come funghi allucinogeni e cosiddette smart drugs, ovvero delle sostanze che, inducendo un maggiore rilascio di agenti neurochimici (enzimi, ormoni e neurotrasmettitori), incidono sull’apporto di ossigeno al cervello, finendo per alterare i ritmi di crescita nervosa e, di conseguenza, le capacità cognitive degli assuntori.

Tra queste droghe, e tanto per intenderci meglio e comprenderne la pericolosità, si annoverano l’Lsd, l’amfetamina, la pemolina, la psilocibina e la psilocina.

A infliggere un duro colpo a questo “mercato”, e di conseguenze anche alle organizzazioni criminali che con esso fanno business, sono stati gli uomini della Guardia di Finanza di Reggio Calabria che, a distanza solo di qualche giorno da altri tre sequestri di stupefacenti e altrettanti arresti in flagranza avvenuti sia nel capoluogo che a Villa San Giovanni, hanno individuato e sequestrato il “laboratorio”.

Contestualmente sono scattate le manette, in flagranza, di reato di due reggini (un 31enne, A.L.B., ed un 28enne, L.F.L.B.,) e la denuncia a piede libero di altri due (un 51enne, G.M.L.B., ed un 59enne, G.L.B.).

Sequestrati anche oltre 180 grammi di funghi allucinogeni (con il relativo kit di coltivazione e spore pronte per la coltura); sei bilancini di precisione perfettamente funzionanti, due trita erba, oltre 11 grammi di pastiglie e capsule gastroresistenti, contenenti amfetamina e derivati dell’oppio; 140 grammi di marijuana e oltre mille euro in contanti (ritenuti essere, per le modalità con cui erano nascosto, il profitto dello spaccio).

L’operazione si inserisce nell’ambito di un più ampio piano di controllo del territorio, disposto dalle fiamme gialle del capoluogo dello Stretto ed eseguito monitorando il territorio, gli snodi stradali, ferroviari e marittimi più a rischio, oltre che le attività commerciali della provincia, analizzate e selezionate preventivamente.

DALLE PERQUISIZIONI ALLA “FABBRICA” DI DROGA

In particolare, dopo un controllo eseguito tramite le banche dati in uso al Corpo, una pattuglia della Guardia di Finanza, ha effettuato una perquisizione d’iniziativa presso l’abitazione del 31enne arrestato, ritenendo, anche in ragione dei suoi precedenti specifici, che proprio potesse avere della droga.

Durante le prime operazioni, sono stati così scoperti circa 50 grammi di marijuana, altri 10 di funghi allucinogeni, più di 11 di pastiglie e capsule gastroresistenti contenenti amfetamina, due bilancini perfettamente funzionanti e altrettanti trita erba.

È stata poi ritrovata una busta postale aperta, proveniente da Amsterdam (in Olanda), senza l’indicazione del mittente e indirizzata all’esercizio commerciale presso il quale il giovane lavorava, sede dove è scattata ovviamente un’altra perquisizione che ha consentito di ritrovare un fungo allucinogeno, un bilancino e 400 euro in contanti.

I militari, quindi, viste anche le dichiarazioni rese dall’arrestato ma anche il nervosismo manifestato dal fratello, che era presente alla perquisizione del negozio, hanno deciso di perquisire anche quest’ultimo, scovando nella sua abitazione il laboratorio per la produzione delle droghe.

Al termine delle nuove perquisizioni sono stati così sequestrati del 28enne oltre 90 grammi di marijuana, altri 170 di funghi, tre involucri con dentro spore di funghi allucinogeni, un kit per la coltivazione degli stessi, una pastiglia di derivati dell’oppio, tre bilancini, oltre 600 euro in contanti, e un ingente quantitativo di altre sostanze che, consapevolmente miscelate tra di loro possono essere utilizzate per la produzione di stupefacenti.

Sulla base di tutti gli elementi raccolti gli investigatori ipotizzano quindi che le sostanza siano state acquistate dai Paesi Bassi, tesi confermata dalle ispezioni dei dispositivi elettronici utilizzati dai due fratelli, sui quali è stata poi ritrovata la cronologia degli ordini online di sostanze provenienti dall’Olanda.

Al termine, pertanto, entrambi sono finiti in manette in flagranza e messi ai domiciliari su ordine del Pubblico Ministero di turno della Procura di Reggio Calabria. Processati per direttissima per i due fratelli sono stati convalidati gli arresti eseguiti e nei confronti degli altri due sono stati applicati i domiciliari.

ANCHE ALIMENTI MALCONSERVATI

Durante la perquisizione dell’esercizio commerciale a conduzione familiare dove A.L.B. lavorava, si è inoltre accertato ce nel relativo magazzino fossero conservati alimenti e bevande in cattivo stato, violando le relative norme igienico-sanitarie.

In particolare si tratta di oltre 2.700 grammi di preparato per pasticceria, 2.700 grammi di granella di nocciola, altri duemila di confetti di vario assortimento, più di 12 kilogrammi di farina di semola di grano duro, mille grammi di cannella in polvere e altri 600 di mandorle affettate.

Interessati i funzionari dell’Azienda Sanitaria Provinciale, il tutto è stato posto sotto sequestro denunciando a piede libero due persone (G.M.L.B. e G.L.B.).

L’operazione di oggi è stata chiamata in codice Smetto quando voglio”, prendendo spunto dall’omonimo film del 2014 dato che coinvolti, proprio come i protagonisti della pellicola, si dedicavano in proprio alla produzione oltre che allo spaccio delle sofisticate smart drugs.