Pd Cosenza e Crotone. Guglielmelli e Murgi: "commissariamento illegittimo e “stalinista”
Luigi Guglielmelli e Gino Murgi, rispettivamente segretari provinciali del PD di Cosenza e di Crotone affermano, in una nota congiunta, di aver appreso dalla stampa la notizia secondo cui sarebbero state commissariate le Federazioni provinciali del partito democratico nel rispettivi capoluoghi (QUI).
Un atto che entrambe i segretari definiscono “senza precedenti e di una gravità inaudita, espressione della peggiore tradizione stalinista”.
Guglielmelli e Murgi sostengono poi che il commissariamento sia “illegittimo oltre che sul piano sostanziale anche sul piano formale” considerato che gli organismi di direzione politica eletti dal Congresso ed i Segretari provinciali di entrambe le federazioni “non hanno violato alcuna norma statutaria. Anzi, hanno reiteratamente chiesto, a più riprese, il rispetto delle regole statutarie da parte del commissario regionale a tutela delle garanzie e delle procedure trasparenti e partecipate per la designazione del candidato alla presidenza della Giunta regionale. Abbiamo semplicemente chiesto che fossero i calabresi a decidere, attraverso il più ampio confronto, il candidato Governatore”.
Per i segretari provinciali, dunque, si tratterebbe in di un “provvedimento liberticida” ed “oggettivamente teso a sopprimere il dissenso politico”. Un provvedimento che, sempre per Guglielmelli e Murgi “questo sì” arrecherebbe una “grave lesione dell’immagine del partito democratico. Commissariare gli organismi vitali eletti democraticamente con il voto di migliaia di iscritti in un partito regionale già commissariato – proseguono - è una mortificazione per migliaia di uomini e di donne che hanno scelto liberamente la adesione al partito. È come se si volesse liquidare e cancellare l'insediamento politico e organizzativo del PD sui territori”.
I segretari di Cosenza e Crotone ricordano inoltre che “non era mai accaduto nel PD un simile colpo di mano da parte dei vertici romani” che secondo i rappresentanti del Pd dei due capoluoghi avrebbero ricorso “ad una prova muscolare espressione di profonda debolezza e di autoritarismo. Il contrario della democrazia, del pluralismo e della ricchezza delle opinioni che è invece la vera forza di una forza democratica quale è e deve essere il PD”.
Guglielmelli e Murgi anticipano, infine, di coler impugnare il provvedimento di commissariamento “nelle sedi competenti”, comprese quelle giudiziarie, e che saranno promosse delle iniziative di mobilitazione di iscritti e simpatizzanti “affinché – concludono - vengano ristabiliti i diritti degli iscritti e delle iscritte del Partito Democratico”.