Pd Commissariati: Crotone e Cosenza invocano unità ma ricorreranno al tribunale
Faranno ricorso al Tribunale ordinario, d’urgenza, contro un provvedimento, quello firmato dal segretario nazionale Nicola Zingaretti, definito ingiusto e privo di ogni fondamento: è quanto hanno annunciato Gino Murgi e Luigi Guglielmelli, i due segretari delle federazioni provinciali del Pd, rispettivamente di Crotone e Cosenza, che sono stati commissariate (QUI).
La loro colpa, secondo il provvedimento del leader nazionale, sarebbe quella di aver “organizzato un dissidio interno al partito”, in merito alle elezioni regionali ed al loro appoggio a Mario Oliverio come candidato a presidente, oltre che aver chiesto le primarie per la scelta del nome per la prossima tornata.
Hanno espresso tutta la loro amarezza Murgi e Guglielmelli per un provvedimento definito dal primo come “iniquo, ingiusto e senza motivazione alcuna”, e il secondo che ha rincarato la dose parlando di “commissariamento preventivo, alle intenzioni, nello stile della vecchia Unione sovietica di Stalin” (QUI).
Rigetta, Murgi, poi l’idea di aver potuto ledere l’immagine del partito, considerato che “sono stato un uomo delle istituzioni per 24 anni, e l’unico processo che mi è stato fatto è quello del mio Pd, che mi ha condannato con il commissariamento”.
Ha poi ribadito, l’ormai ex segretario provinciale del Pd crotonese, che porterà avanti le sue idee, sottolineando di non aver mai fatto alcun atto che sia andato contro il Pd, di non aver criticato il candidato Callipo, ma di aver solo rivendicato l’autonomia territoriale del partito e di aver chiesto le primarie per la presidenza.
Infine ha sottolineato che le attività contrarie alla Federazione del Pd crotonese sono iniziate da quando i vertici regionali avevano comunicato che Oliverio non sarebbe stato più candidato, nonostante “il buon lavoro fatto”.
Da parte sua Guglielmelli ha evidenziato che il provvedimento di Zingaretti per bloccare il dissenso interno al partito, può rappresentare, per il futuro, un pericoloso precedente.
Ha poi ripercorso le tappe per lui “contraddittorie” del Partito Democratico in queste regionali, dal corteggiamento al M5S, alla proposta a Rubettino (QUI) ed alla candidatura di Callipo (QUI), che lui ha detto di ritenere un candidato divisivo, anche per la sua storia.
Ha ribadito che, fino alla fine, lavorerà per l’unità ed ha invitato lo stesso Callipo, così come aveva fatto Oliverio, a fare un passo indietro a favore della scelta di un giovane che possa guidare la Calabria (QUI).
A suo dire, la data ultima, il punto di non ritorno, è il 28 dicembre, data delle presentazioni delle liste e auspicando che nelle elezioni di gennaio il Partito democratico ed il suo simbolo non corrano su fronti diversi, ma uniti.
Infine, sul giallo del cambio della serratura dei locali della Federazione provinciale del Pd (QUI), dove doveva originariamente svolgersi la conferenza, è stato sostenuto che l’artefice sarebbe stato Pepè Corigliano.
Insieme ai due ex segretari, erano presenti Mario Galea, presidente dell’assemblea provinciale del Pd di Crotone e Pietro Secreti, presidente della commissione provinciale di garanzia. In aula, nei locali dello Starbene, anche diversi sindaci, e dirigenti del partito.