Torino, aveva promesso voti. Sigilli ai beni di presunto affiliato alla ‘ndrangheta
È considerato dalla Dia di Torino affiliato alla “locale” di ‘ndrangheta di Aosta e legato alle ‘ndrine Nirta, Mammoliti, Di Donato e Raso. Per questo la Direzione distrettuale antimafia piemontese ha messo i sigilli ai beni di Antonio Raso, 61enne.
Il decreto ha interessato quote di partecipazione in tre società (una delle quali afferente ad un noto ristorante di Aosta), due immobili, tre autovetture e diversi rapporti finanziari, per un totale di oltre 1 milione di euro.
Raso, attualmente in carcere e in attesa di giudizio, è stato arrestato dai Carabinieri nell’ambito dell’operazione Geenna, a gennaio scorso (QUI). L’uomo è accusato di associazione mafiosa e per scambio elettorale politico-mafioso, in relazione alle consultazioni del 2015.
Secondo gli inquirenti avrebbe promesso voti ad alcuni politici locali, poi eletti, in cambio di informazioni riservate, con l’intento di influenzare gli organi amministrativi di due Comuni della Valle d’Aosta ed agevolare così il sodalizio mafioso.
Non solo sequestri di beni, ma anche l’apertura di un fascicolo per corruzione elettorale. A seguito dei risultati delle indagini, la Dda di Torino ha deciso di avviare un’inchiesta relativa alle elezioni regionali del 2018 in Valle d’Aosta. Gli accertamenti sono stati portato avanti dai carabinieri di Aosta.
I militari hanno quindi “monitorato” alcuni candidati e i contatti che avevano con esponenti della comunità calabrese che vive in Valle d’Aosta, alcuni dei quali coinvolti nell’inchiesta Geenna che nel gennaio scorso ha portato a 17 arresti.
(ultimo aggiornamento 16:39)