Maxi inchiesta vibonese. Evento di Libera: “Cento Passi” per spezzare le catene della ‘ndrangheta
Un profumo di libertà che pervade Vibo Valentia e la gratitudine della gente comune che viene dimostrata alle forze dell’ordine con fiori, caffè e biglietti di ringraziamento.
Sarebbe questo il segno che qualcosa stia cambiando, che ci sia una coscienza nuova “di chi non vuole più girarsi dall’altra parte, di chi è stanco di silenzi complici, di una città agli ultimi posti delle classiche e ai primi per ogni record in negativo, gente che vuole liberarsi dalla cappa di corruzione e collusione sotto cui la provincia è stata annichilita”.
È quanto sostiene il Coordinamento di Libera Vibo Valentia dopo il terremoto che ha “sconvolto” il capoluogo e l’intero hinterland con la maxi operazione della Dda, “Rinascita-Scott” (QUI) che, giovedì scorso, ha letteralmente frantumato le cosche della ‘ndrangheta locale, facendo scattare le manette ad oltre 300 persone e non solo gregari e boss dei clan, quando anche a politici, imprenditori e professionisti dai nomi “eccellenti” (QUI).
L’associazione vibonese ha voluto rimarcare come i cittadini, dopo il blitz, non vedano l’ora “di vedere una nuova primavera, fatta di responsabilità e impegno di ciascuno ma anche di diritti e lavoro”.
Per Libera, dunque, c’è un’alternativa e non sembrerebbe poi così lontana: “Vogliamo … creare un momento di raccoglimento dei più per scoprire e riscoprirci tutti dalla stessa parte, a viso aperto e senza paura. Per mostrare vicinanza ad uno Stato che ha lavorato e che lavora senza sosta per l’affermazione di principi di legalità come strumenti di giustizia sostanziale”, viene affermato.
L’appello è a ritrovarsi tutti martedì prossimo, 24 dicembre, alle 10 in piazza San Leoluca, simbolo della città, per una passeggiata della legalità che condurrà fino al Comando Provinciale dei Carabinieri.
Un modo questo, secondo Libera, che potrà mostrare il volto di una comunità “che, piena di speranza, ha voglia di rialzarsi”. Un modo anche per rendere omaggio alle donne ed agli uomini in divisa che, “con abnegazione e massima dedizione, ogni giorno sono in trincea”
Una sorta, insomma, di “Cento Passi” alla vibonese per riappropriarsi dei propri luoghi, della dignità calpestata da giochi di potere occulti e violenti e per sentirsi tutti un po' più Stato.
Libera, infine, si rivolge alla politica “quella vera”, la definisce però, affinché faccia della legalità “non sterili banderuole da campagna elettorale ma etica del fare e vocazione dell’essere. Una politica che stigmatizzi il puzzo del compromesso sociale e faccia dell’onesta pratica per la realizzazione del bene comune”.
Un altro messaggio viene inviato agli imprenditori affinché rivendichino il diritto di fare impresa senza sottostare a ricatti e possano sentire la necessità di liberarsi dalle catene del racket e dell’usura “ed essere unici proprietari del frutto delle loro fatiche”. Ma l’invito a partecipare all’evento viene rivolto a tutta la società civile compresi sindacati e associazioni di categoria.