Inchiesta depuratore. Cisl alla Regione: mappatura sanitaria su incidenza tumorale
“La Cisl – dichiara Giuseppe Lavia, Segretario Generale dell’Ust di Cosenza – esprime vivo apprezzamento per il lavoro della Procura della Repubblica e dei Carabinieri del Corpo Forestale che con l’inchiesta Arsenico hanno fatto luce su un disastro ambientale di grandi dimensioni”.
“Come risulta dalle indagini, - commenta la nota - il depuratore industriale di Bisignano, il più grande del Sud Italia, gestito dalla Consuleco, versava, attraverso un bypass e senza alcuna lavorazione, reflui industriali di Ilva ed Eni nel fiume Mucone, affluente del Crati, esponendo la popolazione e l’ecosistema di un vasto territorio a rischi enormi”.
“Nel condividere la richiesta del Procuratore Spagnuolo sull’urgenza di indagini epidemiologiche, la Cisl chiede al Presidente della Giunta Regionale un impegno immediato affinché ASP e Ministero della Salute avviino una mappatura sanitaria relativa all’incidenza di particolari patologie tumorali sul territorio provinciale, con particolare riferimento alle zone attraversate dal Crati, di cui il Mucone è un affluente, fino alle aree del Mare Ionio, nelle quali il Crati sfocia”.
“Tutti i cittadini calabresi – conclude il Segretario Generale Ust Cisl Lavia – devono essere grati alla Procura di Cosenza per aver fatto luce su quello che appare come un vero attentato alla salute delle persone e all’ambiente”.