Lavoro, Fiom: lettere di Licenziamento per 49 dipendenti depuratore Bisignano
“Nell’indifferenza di tanti, di troppi, si sta consumando l’ennesimo dramma occupazionale nella Nostra Provincia. Infatti, in questo tempo di “CoronaVirus”, 49 dipendenti della Consuleco di Bisignano, società proprietaria di un impianto di depurazione e gestore di quello attiguo di proprietà del Comune, si sono visti recapitare le lettere di Licenziamento a seguito dell’inchiesta che ha coinvolto l’azienda.” -
Lo comunicano in una nota stampa Massimo Covello, della FIOM Cgil Calabria e Alberico Napoli, della Fiom Cgil Cosenza. “Una tragedia sociale, - affermano i sindacalisti - che si unisce a quella ambientale oggetto dell’inchiesta a base del provvedimento giudiziario, che non può passare sotto silenzio e che come rappresentanti dei lavoratori denunciamo, fortemente preoccupati del loro futuro, in un territorio come quello di Bisignano e dell’intera Calabria già provato da una crisi strutturale ed oggi ancora più nefasta".
Covello e Napoli spiegano che la società Consuleco "è stata indagata qualche tempo fa perché, da quello che si evince sulla stampa ed ampiamente documentato, inquinava il fiume Mucone con sversamento nelle ore notturne, bypassando l’impianto di depurazione. Noi riteniamo sia stato giusto far emergere tutto questo nell’interesse della salubrità dell’ambiente e la tutela della salute di tutti. A seguito di ciò è stato adottato un provvedimento di sequestro che rispettiamo e che eventualmente spetta alla Consuleco srl contestare nelle sedi dovute.”
“Ma, sempre leggendo la stampa, - proseguono - ci è apparso di capire che nelle ore diurne l’impianto funzionava alla perfezione senza sforare nessun valore prescritto dalla normativa vigente. Allora come rappresentanti dei lavoratori ci facciamo e facciamo a tutti delle domande. La prima: 1) perché non si affianca al sequestro dell’impianto una gestione pubblica salvaguardando i posti di lavoro? La seconda: La Calabria può fare a meno di un impianto di quelle dimensioni e con quelle capacità di lavorazione se viene gestito correttamente?"
Per i due sindacalisti non sono queste domande retoriche: "La difesa dell’ambiente a tutela della salute - sbottano - deve essere coniugata con la difesa del lavoro a tutela della giustizia sociale e del benessere economico delle nostre Comunità. Tutti devono contemperare queste esigenze. Tuttavia, purtroppo, ad oggi l’unico dato certo è il venir meno dal primo di Aprile del lavoro per 49 lavoratori e lavoratrici ed il sostentamento alle loro famiglie, nella ridente cittadina di Bisignano.”