Bisignano. Rifiuti sversati nel fiume, sequestrato il depuratore comunale
I carabinieri del Comando provinciale di Cosenza e del Gruppo Forestale stanno procedendo in queste ore al sequestro dell’impianto di trattamento dei rifiuti del Comune di Bisignano e del depuratore comunale, dopo il rinvenimento di sostanze inquinanti oltre 40mila volte superiori rispetto al consentito nell’acqua del fiume.
Valori elevati di Escherichia coli, azoto ammoniacale, mercurio, ferro, boro, zinco, arsenico, cromo, nichel e idrocarburi, determinando la contaminazione delle sponde per effetto dello scarico continuo di rifiuti speciali non depurati.
Il reato ipotizzato dai militari è di “inquinamento ambientale”. Le misure - emesse dal Gip presso il Tribunale del capoluogo bruzio - hanno portato anche al sequestro dell’impianto di trattamento liquidi speciali di proprietà della Consuleco srl e del depuratore di Bisignano.
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha condotta, inoltre, all’emissione di due misure cautelari che prevedono l’obbligo di dimora nei confronti dell’Amministratore e del Direttore Generale della Consuleco, società che è affidataria anche della gestione dell’impianto comunale.
Secondo gli inquirenti avrebbero fornito delle direttive illecite ai dipendenti della ditta, anch’essi indagati, e per questo gli si contesta un reiterato sversamento nel fiume Mucone di ingenti quantitativi di rifiuti speciali pericolosi.
Sono in corso delle perquisizioni e sequestri di materiale probatorio presso tredici siti industriali tra Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
I dettagli dell’operazione, convenzionalmente denominata “Arsenico”, verranno resi noti durante una conferenza che si terrà questa mattina, alle 11, presso il Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza, con la partecipazione del Procuratore della Repubblica.